Comprano gommone con assegno rubato, denunciati truffatori campani

Catanzaro Cronaca

Aveva messo in vendita per 37 mila euro, tramite un noto sito di annunci on line, un gommone di sua proprietà, custodito presso un’area di rimessaggio, riesce a venderlo ad un acquirente che paga con un assegno, ma scopre che non è incassabile perché rubato.

La vittima della truffa, un imprenditore catanzarese, ha sporto subito denuncia ai carabinieri di Borgia che hanno immediatamente avviato le indagini risalendo in poco tempo a due truffatori campani G.G. e C.R. denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di truffa e associazione per delinquere, in concorso con altri da identificare.

I militari si sono messi subito alla ricerca dell’autoarticolato su cui era stato caricato il gommone. Dalla visione delle immagini di videosorveglianza della zona in cui era rimessato il gommone, si riusciva ad identificare la targa dell’autoarticolato, risultato intestato ad una società dell’hinterland napoletano.

Dopo aver identificato l’amministratore della società C.R., 57enne pregiudicato napoletano, l’uomo è stato raggiunto dai carabinieri del posto ed interrogato su indicazioni dei colleghi di Borgia. Poi sono riusciti ad apprendere che l’autoarticolato, diretto a Napoli, era giunto nei pressi dell’uscita autostradale di Falerna e, una volta giunti sul posto, con l’ausilio dei colleghi dell’Aliquota Radiomobile e della Stradale di Lamezia Terme, hanno rintracciato il camion e identificato l’autista G.G., pregiudicato 57enne di San Giuseppe Vesuviano che, dopo aver aperto il telone sotto il quale era trasportato il gommone, avrebbe negato alcuna responsabilità nella truffa dicendo di aver avuto solo l’ordine di effettuare il trasporto.

Il gommone è stato posto a sequestro per gli accertamenti del caso, grazie all’intervento di 2 squadre dei Vigili del fuoco di Catanzaro e Cosenza, i quali tramite l’utilizzo delle gru in dotazione, con non poca difficoltà, quando ormai era notte fonda, sono riusciti a rimuovere il gommone e adagiarlo su un carrello, fatto giungere in loco dal proprietario del natante e affidato in custodia allo stesso proprietario.

Le indagini sono tutt’ora in corso al fine di identificare altri soggetti facenti parte della medesima associazione e complici della truffa