Autobomba a Limbadi, nessuna scorta per madre coraggio. E l’avvocato denuncia tutti

Vibo Valentia Cronaca

l legale della famiglia Vinci, Giuseppe De Pace, ha presentato una denuncia alla Procura. Nel mirino sono finiti tutti i componenti del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della provincia di Vibo. Rosaria Scarpulla, la mamma coraggio di Vibo, chiede dunque risposte davanti a quelle denunce per cui, insieme alla sua famiglia, non si è risparmiata facendo i nomi dei Mancuso.

Da tempo chiedono la scorta, e così questa mattina entrambi si sono presentati negli uffici della Procura della Repubblica di Vibo per presentare formale denuncia. Non contro ignoti, ma contro il ministro dell’Interno, il prefetto di Vibo e l’intera catena di comando del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della provincia. I vertici istituzionali e delle forze dell’Ordine sono così finiti nel mirino dell’avvocato De Pace che chiede l’apertura di un’inchiesta sulla mancata assegnazione della scorta alla signora Scarpulla. “Non stanno prendendo in seria considerazione che la signora è in pericolo di vita”.

E l’ha fatto anche questa mattina davanti al Tribunale di Vibo, accompagnata dal legale, dove ha dichiarato di non aver paura perché è da “venticinque anni che ho a che fare con questa gente. Li ho visti nascere e crescere al mio fianco. Sono convinta che ci scapperà un altro morto”.

Nella denuncia presentata alla Procura della Repubblica, è scritto che “nell’immediatezza dell’evento e senza alcun indugio, la superstite Rosaria Scarpulla – si legge in riferimento all’attentato dinamitardo dello scorso 9 aprile – ne indicava nella famiglia Mancuso-Di Grillo-Barbara i presunti responsabili. Invero, da anni la sua famiglia sarebbe stata bersaglio di avvertimenti, angherie, azioni violente da parte dei soggetti di cui al punto precedente, e in ordine ai quali sono depositate presso i vostri uffici le puntuali e circostanziate denunce di tutti i fatti accaduti”.

Per l’avvocato De Pace Rosaria Scarpulla sarebbe l’obiettivo principale del gruppo mafioso che da tempo ha messo nel proprio mirino i Vinci. “In questo contesto – afferma – è in imminente, concreto ed attuale pericolo di vita”. Da qui la necessità di massima protezione. “Reiteratamente – ricorda il legale nella denuncia – il prefetto della Provincia di Vibo, il Ministro dell’Interno, la Dda, sono stati sollecitati a predisporre una tutela a favore della signora Scarpulla, sia per motivi di opportunità processuale, atteso il suo status di testimone di giustizia, sia per motivi etici e morali, connessi all’obbligo dello Stato di proteggere i cittadini esposti al pericolo di morte”.