Stalking: la Polizia raggiunge il boom di ammonimenti, 79 in 2 anni e mezzo

Calabria Attualità

Si inizia con l’invio di messaggi su whatsapp, si passa alle continue telefonate, si finisce con i pedinamenti e nei casi più gravi con la violenza fisica. Chi è vittima di stalking vive l’incubo di perdere la propria libertà. Gli spostamenti sono condizionati, quando si cammina per strada ci si volta continuamente per paura di essere seguiti, si cambia numero di cellulare, casa in affitto, palestra, in una parola si è costretti a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita.

Proprio per arginare questo fenomeno in crescita la Polizia di Stato presta sempre più attenzione ed indirizza la propria attività istituzionale nella prevenzione e nella repressione di tale annosa tematica.

Dal 2015 al 2018 sono stati emessi 79 provvedimenti di ammonimento a firma del Questore Raffaele Grassi. Un’impennata degli ammonimenti prodotti che sottolinea, da un lato, come il fenomeno sia presente nel capoluogo ed in provincia ma che dimostra, dall’altro, la massima attenzione che il Questore Raffaele Grassi ha voluto rivolgere alle vittime di violenza di genere e di stalking. Per combattere tutti i reati che hanno ad oggetto le c.d. fasce deboli, sono state studiate e pianificate una serie di iniziative a 360 gradi che vanno dall’attività di prevenzione e della formazione a quella della repressione.

“La prevenzione e l’informazione sono gli strumenti in grado di bloccare sul nascere ogni forma di violenza nei confronti delle donne. Troppe volte nel silenzio delle mura domestiche si verificano episodi di violenza. Occorre che le donne trovino il coraggio e la forza di denunciare. Ci poniamo l’obiettivo di avvicinare le donne reggine alle istituzioni, per aumentarne la fiducia, conoscerne i bisogni e cercare, insieme, di migliorare la qualità della vita, operando in stretta sinergia”. Afferma Grassi in occasione dell’avvio della campagna informativa finalizzata a prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere.

Sul versante dell’attività di polizia giudiziaria massima attenzione è stata rivolta dalla Polizia di Stato nei confronti di tutti quei reati che hanno qualedestinatario delle condotte delittuose le donne e le così dette vittime vulnerabili. Nel dettaglio 106 sono le persone denunciate per stalking, 3 le persone arrestate per minaccia e molestie su convivente, 31 le persone arrestate per maltrattamenti in famiglia, 144 le denunce per maltrattamenti in famiglia, 10 le persone arrestate per violenza sessuale, 6 le denunce per violenza sessuale.

La Polizia per arginare questo fenomeno ha messo in campo varie iniziative tra cui un Camper che ha raggiunto piazze e scuole.

“Andare nelle scuole a parlare di violenza di genere e dello stalking si pone come obiettivo lo sviluppo nei più giovani, tra i banchi, della cultura della legalità e del rispetto reciproco al fine di sconfiggere ogni forma di violenza nei confronti delle donne. I ragazzi rappresentano l’investimento che consente di guardare il futuro con ottimismo ed entusiasmo per diffondere la legalità e portare un cambiamento di tipo culturale alla nostra società”. Ha detto Raffaele Grassi.

Tra le priorità della polizia c’è il “fare rete”. Ulteriore iniziativa, che si è posta quale fine principale la creazione di “buone prassi” nella gestione delle denunce o segnalazioni provenienti dalle vittime di violenza di genere, è stata la creazione di “rete”, di un gruppo di lavoro composto da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, A.S.P. di Reggio Calabria e Servizi Sociali del Comune di Reggio Calabria. Nel corso dei lavori si è definito un modello operativo standard che prevede la distribuzione in tutti i centri antiviolenza, consultori e ASL del territorio reggino e della provincia, di una “scheda di segnalazione” che dovrà essere trasmessa alle forze di polizia qualora la circostanza lo richieda e che servirà anche a snellire le procedure di valutazione dei casi più gravi.

Infine, è stata concordata la realizzazione di una rete, anche attraverso l’utilizzo di social network quale whatsapp, al fine di rendere più immediata la comunicazione tra le strutture ricettive e le forze di polizia nonchè per velocizzare gli interventi nei casi più urgenti. Massima attenzione quindi alla prevenzione edall’informazione, un ulteriore strumento operativoper bloccare sul nascere ogni forma di violenza nei confronti delle donne.