Calabria che vuoi: “rifiuti della Sibaritide a Crotone: situazione insostenibile”

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I rappresentanti del circolo la “Calabria che vuoi” della città Corigliano-Rossano – che da venti giorni è senza un impianto di raccolta rifiuti - lamentano le forti ripercussioni subite dalla popolazione.

“Già l’11 aprile – ricorda “La Calabria che vuoi” – la società che gestisce l’impianto rossanese – comunicava al Dipartimento Ambiente della Regione il verificarsi di un guasto al vaglio rotante dell'impianto Bucita. Quest’ultimo, preso atto della situazione, definita come straordinaria, imponeva ad alcuni comuni, compreso quello di Corigliano-Rossano, di avvalersi in via temporanea della discarica crotonese, fissando al successivo 21 aprile la data ultima di ritorno alla normalità”.

La realtà, però, s’è rivelata essere ben diversa. “Il 21 aprile, preso atto del permanere del guasto, un ulteriore provvedimento ha prorogato fino alla fine del mese la vigenza delle nuove disposizioni. Ma neppure un’altra settimana è bastata, e con ennesima nota del 26 aprile è stato spostato al 5 maggio il termine di vigenza del dirottamento forzato su Crotone”.

"Insomma, un provvedimento pensato come temporaneo e passeggero è diventato quasi fisso ed immodificabile, con tutto quel che ne consegue in termini di sostenibilità ambientale ed impatto sui costi dei Comuni interessati, costretti a sostenere spese maggiori per il trasferimento e lo smaltimento dei rifiuti a Crotone. Di fronte ad una situazione del genere – incalza “La Calabria che vuoi” – la Regione, diligentemente, avrebbe dovuto intervenire con mezzi e risorse adeguate, pur di ripristinare con immediatezza la funzionalità di un impianto che serve una delle aree più popolate della Calabria e, soprattutto, la nuova città unica, che del territorio calabrese rappresenta adesso uno dei principali nuclei urbani. Invece ci si affida ai rinvii, alle proroghe, ai differimenti, a dimostrazione della scarsa considerazione che si continua a riservare a questo territorio”.

In conclusione impera la nota: “è arrivato il momento di far sentire la propria voce, e di protestare anche formalmente contro l’indifferenza del governo regionale, per poter ottenere non dei privilegi, ma dei diritti che, come i fatti dimostrano, continuano ad essere ignorati e tristemente calpestati”.