Concussione. In manette un dirigente di Calabria Verde ed un professionista

Cosenza Cronaca

Concussione in concorso: questo il reato contestato a due persone, un dirigente di Calabria Verde (Ente strumentale della Regione Calabria che si occupata di forestazione e difesa del suolo) ed un libero professionista del cosentino, finiti stamani agli arresti e messi ai domiciliari.

Ad eseguire il provvedimento, disposto dalla Procura di Castrovillari, diretta dal Procuratore Eugenio Facciolla, sono stati i Carabinieri forestali del reparto Parco Nazionale della Sila - agli ordini del comandante Angelo Roseti - nel corso di un’operazione che ha visto impegnati una trentina di militari appartenenti a diversi reparti dell’Arma.

Le misure cautelari a carico dei due indagati giungono al termine di un’attività investigativa che è stata coordinata dalla Procura della città del Pollino.

LA TANGENTE DA 20 MILA EURO

I due finiti in arresto sono la funzionaria di Calabria Verde Antonella Caruso (53 anni) e libero professionista, l’agronomo Salvatore Procopio (60 anni).

La tesi degli inquirenti è che sarebbe stata pagata una tangente di 20 mila euro allo scopo ottenere il rilascio di un’autorizzazione boschiva. Gli investigatori sostengono, in pratica, che la dirigente abbia convinto un imprenditore del cosentino, Antonio Spadafora, di 35 anni, a pagare per aggiudicarsi un lavoro di disboscamento, mentre l’agronomo avrebbe svolto un ruolo di intermediario.

Durante l’operazione i carabinieri hanno anche effettuato delle perquisizioni nella sede catanzarese di Calabria Verde.

(aggiornata alle 12:20)