Randagismo. Le associazioni animaliste incontrano Scura e Callipo

Catanzaro Attualità

Si è dato spazio alla questione sul fenomeno dilagante del randagismo e dei canili sanitari provinciali, nell’ultimo incontro che a Pizzo Calabro ha coinvolto il Coordinamento delle Associazioni Animaliste Calabria in capo a Mariella Cipparrone.

Presente anche Gianluca Grandinetti - componente della Task Force di Medicina Veterinaria della Regione Calabria ed il sindaco e presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo il quale ha manifestato la ferma volontà di risollecitare la Conferenza dei Sindaci dei capoluoghi di provincia, assicurando che farà il possibile per “sensibilizzarli sull’importanza di attuare celermente le disposizioni previste dalla legge di contrasto al randagismo, evidenziando altresì la disponibilità delle Associazioni animaliste ad incontrare i Sindaci per lavorare in sinergia”.

Sempre ieri mattina a Palazzo Alemanni di Catanzaro, il Commissario ad acta del Ssn, Massimo Scura, ha incontrato Mariella Cipparrone esprimendo il proprio apprezzamento per la posizione assunta dal Presidente Callipo di incontrare i Sindaci.

Al colloquio con Scura è stato presente anche il Gianluca Grandinetti che, in qualità di componente della Task Force che coadiuva la Struttura Commissariale, ha dato la sua disponibilità ad affiancare il Coordinamento delle Associazioni Animaliste Calabria in questo percorso.

Dieci le Associazioni che attualmente compongono il Coordinamento e che, con i loro rispettivi Presidenti, non si rassegnano alle tristi scene di cani e gatti denutriti che circolano nelle città, nei paesi e nelle contrade della Regione Calabria, tra l’indifferenza di tanti: Adozione Argo Onlus di Cirò Marina; Oipa Italia Onlus, delegazione di Cosenza; Lav, delegazione di Vibo Valentia; L.i.d.a., sezione di Cervicati; Animalisti Italiani Onlus, sede di Gioia Tauro; Iapl Italia Onlus, delegazione di Cosenza; Rossano dacci una zampa; Enpa, sezione di Pizzo Calabro; Enpa, sezione di Castrovillar; Enpa, sezione Rende-Cosenza.

“Non vogliamo disturbare nessuno - ha dichiarato la Cipparrone - ma desideriamo soltanto che sia dato seguito e attuazione alle leggi nazionali e regionali che disciplinano la materia del randagismo e che attribuiscono specifiche competenze e responsabilità a Sindaci e Aziende Sanitarie Provinciali nella gestione dei randagi. Eliminare o quantomeno iniziare a ridurre il numero degli animali vaganti sul territorio si può e, in tal senso, le norme prevedono una serie di iniziative a carico dei soggetti pubblici che spaziano dall’educazione dell’uomo al corretto rapporto uomo-animale, all’informazione e, principalmente, alla sterilizzazione per controllare le nascite e prevenire la presenza di randagi sui territori. Si tratta di un segnale di civiltà, che ha lo scopo di risolvere un problema socio-economico e anche di pericolo per l’incolumità pubblica e contribuisce a restituire un’immagine degna della nostra magnifica Regione”.