Porco: “Il Pd soffre di deficit di dialogo della classe dirigente”

Calabria Politica

“Il Partito Democratico soffre da più tempo di un deficit di dialogo fra classe dirigente, militanti, base e cittadino”. Ne è certo Alessandro Porco, della direzione regionale del Partito democratico Calabria cje prosegue affermando che il Pd “soffre da più tempo di un deficit di dialogo fra classe dirigente, militanti, base e cittadino”.

“Poniamoci, dunque, alcune domande: se il PD ha perso il contatto con il proprio elettorato, dove abbiamo sbagliato? Possiamo correggere il tiro? Abbiamo un’idea di progetto per recuperare il rapporto con i cittadini? Negli organismi statutari, quando vengono convocati, si consumano dibattiti che hanno il sapore della retorica piuttosto che di un laboratorio dove discutere di problemi concreti, organizzativi, politici.

“Gli organismi direttivi devono ritornare ad essere luoghi di dibattito franco, non solo in vista di appuntamenti congressuali, ma con sistematicità e, soprattutto, devono essere costituiti sulla base della rappresentanza territoriale e non correntizia”.

Perché dopo circa 40 giorni dalle elezioni, il Pd calabrese per Porco invece di “affrontare un serio dibattito negli organismi deputati”, da “libero sfogo alle individualità che nulla hanno di costruttivo se non quello di dare un’immagine di litigiosità e di antagonismo fine a se stesso”.

Per Porco “non servono ne’ padroni di tessere, ne’ yes man”. Ma serveinvece, il coinvolgimento più ampio della classe dirigente, trovando forme più partecipate di condivisione e di ascolto soprattutto delle istituzioni locali e territoriali, che ci rappresentano, e della gente”.

E serve fare ammenda. Riconosceregli errori commessi da ognuno, secondo il ruolo rivestito: quelli di non aver saputo interpretare il disagio latente della società, impegnati troppo caparbiamente, specie in quest’ultima tornata elettorale a posizionare, con un bilancino sfasato, rappresentanti non sempre condivisi dai militanti e dalla base del Partito, dando così il fianco ad una sconfitta annunciata.

Poi la ricetta, recuperare “quello spirito di comunità nato federando le diverse anime democratiche, progressiste e cattoliche del Paese, e poniamoci l’obiettivo di riconfermare i nostri valori, diversamente siamo destinati tutti al fallimento”.