Iinclusione socio-culturale: parte a Belmonte il progetto “Ex convento”

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L'ex convento di Belmonte Calabro

Parte in questi giorni il percorso di integrazione ed inclusione socio-culturale “Viaggiatori sul fuoco – canto senza fine” rientrante nel progetto “Ex convento” ideato e promosso dall’associazione “I frati” di Belmonte Calabro. L’iniziativa progettuale è finanziata dal Mibact nell’ambito del bando “MigrArti – Spettacolo e cinema” (terza edizione) con cui il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo intende contribuire “alla valorizzazione e alla diffusione delle culture di provenienza delle comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia, nell’ottica dello sviluppo della reciproca conoscenza, del dialogo interculturale e dell’inclusione sociale”.

Il progetto si svolgerà a Belmonte Calabro, tra l’ex Convento dei Cappuccini e la biblioteca comunale, e coinvolgerà la comunità rumena presente sul territorio e gli stranieri ospiti dei Cas di Longobardi ed Amantea e degli Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati) di San Pietro in Amantea. A Belmonte la popolazione di circa 2mila abitanti, gli immigrati residenti rappresentano il 4,2 per cento della popolazione. Nei centri vicini vi sono 500 stranieri accolti nei Cas e negli Sprar.

“Ex Convento” è un progetto di integrazione. Un percorso animato dal ‘teatro di comunità’ che intende far leva sul senso di appartenenza al territorio, sulla condizione di ‘chi lascia la propria terra natìa e arriva in un paese nuovo dove vuole mettere radici’. L’associazione “I frati” ideatrice e promotrice del progetto sottolinea come l’iter progettuale “si sviluppi intorno al teatro di figura e ai riti, alla ritualità della musica, dell’acqua e del cibo”. Oltre a quello teatrale si svilupperanno altri due percorsi: uno prenderà forma all’interno della comunità “per intercettare e accogliere le singole voci di studenti o abitanti della comunità; le storie, le fiabe, la ritualità saranno successivamente ri-scritte e ri-drammatizzate. In programma anche delle interviste sul tema dell’immigrazione-migrazione”. Il secondo percorso è basato sulla visione di alcuni film sulla cultura e la storia rumena.

Col laboratorio di teatro di figura oltre ad apprendere le diverse fasi per la costruzione di una messa in scena, “si useranno tecniche psicologiche, sociologiche e di democrazia partecipativa – evidenziano i promotori del progetto - per sviluppare le idee in gruppo, come un unico nucleo creativo, senza gerarchie, imparando a valorizzare i punti di forza di ciascun membro del gruppo”. Scopo precipuo è quello di coinvolgere persone con origini e storie diverse: dalla popolazione locale (italiani e immigrati per creare uno scambio e reciproca conoscenza tra la cultura calabrese e quella rumena), alle persone residenti nel centro di accoglienza e a chi vorrà parteciparvi provenendo anche da altre regioni d’Italia”.

Il lavoro artistico e d’incontro verterà sulle culture popolari: la mitologia, le fiabe, la ritualità del pane. Diverse le linee di lavoro che prevedono degli incontri –intervista con gli alunni della scuola, la popolazione locale, gli immigrati rumeni e quelli dei centri accoglienza. Gli incontri saranno degli scambi culturali per ‘raccontarsi storie, tradizioni, fiabe, riti e per lavorare al successivo step: la drammatizzazione”. La proiezione di opere filmiche rumene sarà in collaborazione con la rete di Arci Calabria e le sue sedi territoriali. Il calendario progettuale prevede anche incontri di approfondimento all’istituto comprensivo di Belmonte sulla tematica dell’immigrazione; distribuzione di questionari sul tema dell’immigrazione tra gli spettatori delle performance e raccolta dati. L’iniziativa progettuale include anche un laboratorio di costruzione di marottes e grandi maschere che riprodurranno le figure della mitologia popolare, individuate dai racconti.

Il progetto si concluderà a giugno con la performance “Viaggiatori sul fuoco - canto senza fine”. Quest’ultima fase del progetto costituirà una residenza artistica intensiva guidati da professionisti teatrali qualificati. “La realizzazione della performance conclusiva – sottolineano gli esponenti del sodalizio promotore - avrà carattere inedito e verrà rappresentata, in forma itinerante, nel territorio di Belmonte Calabro all’interno della struttura dell’Ex Convento dei Cappuccini”.

Inoltre “il lavoro di documentazione video sarà successivamente utilizzato per promuovere e diffondere il lavoro svolto che caratterizza il progetto. Si organizzeranno degli incontri in collaborazione con i partner, all’interno delle proprie reti, al fine di incentivare la riflessione e l’incontro”. In occasione degli incontri con i vari partner saranno proiettati i video/racconto dell’esperienza progettuale; previsto anche l’allestimento di una mostra con le maschere e le marottes realizzate durante i laboratori con tanto di discussione e confronto finale. “Come dono e scambio – tengono a evidenziare i rappresentanti dell’associazione ‘I frati’ - si chiederà ai partecipanti di donarci una poesia, un racconto o un contributo video della loro nuova “casa”.