Politiche 2018. La Calabria si sveglia sotto un cielo (penta)stellato

Calabria Politica

Più che il 4 marzo è sembrato il 10 di agosto, ovvero la Notte di San Lorenzo: un’ondata di Stelle, a gruppi di Cinque, abbattutesi violentemente sull’Italia e non di meno sulla Calabra.

Di Battista (M5S) ha parlato di “apoteosi”; Martina (Pd) di una “sconfitta netta”. Il Movimento di Grillo esulta, al Nazzareno Renzi riflette, sulle sue dimissioni da segretario dem.

Berlusconi sorride ma non festeggia, Forza Italia s’attesta a poco meno del 14% e deve ingoiare il boccone amaro di una Lega in versione Salviniana che la scavalca di circa 5 punti percentuali che fanno schiarire la voce al leader nazional-populista e aumentarne le pretese di leadership del centrodestra.

Il gruppo Leu, ala spezzata del centrosinistra, letteralmente bocciato dagli elettori insieme alla troica Grasso-Dalema-Bersani.

Questo lo spaccato che esce fuori dalle consultazioni Politiche della notte scorsa. Un’Italia che si sveglia a 5Stelle, primo partito della Penisola ma che nonostante ciò potrebbe ugualmente non riuscire a costruire una maggioranza per andare al governo del Paese. Misteri e misfatti del Rosatellum.

LA CALABRIA “STELLATA”

I Pentastellati da oggi sono anche i più forti della nostra regione: nei collegi per la Camera s’attestano infatti a circa il 41% che sale a quasi il 43% al Senato.

Il secondo nella griglia è Forza Italia (intorno al 21-22% nei due rami del Parlamento). Segue il Pd a poco più del 14,5. Poi gli altri, la Lega (sul 5,5%); Fdi (intorno al 4,5%); Leu (intorno al 3%) e, infine, l’Udc (intorno al 2%).

L’analisi è dunque impietosa. L’intera sinistra calabrese, Partito Democratico in testa, letteralmente schiaffeggiata dall’elettorato. Una sconfitta cocente nei confronti di una classe dirigente che impera dal Pollino allo Stretto.

Una sinistra di governo con una Regione tra l’altro poco distante - a meno di un anno - dalla sua prossima scadenza di mandato.

Gli ormai ex Grillini, insomma, fanno incetta un po’ dappertutto in Calabria: uniche eccezioni e per quanto riguarda la Camera dei Deputati, nel Collegio Calabria 2, per intenderci le aree a Sud delle regione (Catanzaro, Vibo e Reggio), dove invece la coalizione principale, sebbene staccata di poco, è quella di Centrodestra (36,6% contro il 36% M5S), ma Forza Italia sempre secondo partito (23,5%).

SENATO: L’AREA SUD VIRA A “DESTRA”

Nei collegi uninominali del Senato, il centrodestra va meglio solo nel reggino (Calabria 1). Il candidato Marco Siclari è al 39,5% staccando di quattro punti percentuali l’avversario pentastellato (35,5%). Ma qui c’è un handicap per i Cinquestelle: quel Bruno Azzerboniepurato” dal Movimento per la sua presunta appartenenza alla Massoneria.

Per il resto, e sempre relativamente all’assegnazione dei seggi al Senato, nell’uninominale di Crotone e Cosenza Ionica netta affermazione dell’archeologa Margherita Corrado (M5S, oltre il 51%), seguita da Emanuela Altilia (centrodestra, al 26,4%), Antonio Scalzo (centrosinistra, 15,6%) e Lucia Durante (Leu, 3,5%).

L’area cosentina tirrenica, invece, è del senatore 5stelle Nicola Morra (48,8%); Michela Caligiuri del centrodestra s’attesta al 28,5%; Sonia Ferrari del Centrosinistra al 16,5% e Pasquale Martino di Leu a solo il 2,5%.

All’uninominale di Catanzaro il Movimento 5 Stelle s’aggira intorno al 38,2% (Silvia Vono); il Centrodestra al 36,8% (Pietro Aiello); il Centrosinistra (Villella Aquila) al 18,1% e Liberi e Uguali (Maria Antonietta De Fazio) a solo il 2,3%.


I DATI DELLO SPOGLIO IN DIRETTA [>] CLICCA QUI