Esplosione casa a Pioltello, altri quattro arresti

Calabria Cronaca

Altre quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Monza per l'esplosione a scopo di estorsione nella palazzina di Pioltello, avvenuto il 10 ottobre, ai danni di una famiglia di ecuadoriani.

Si tratta di presunti appartenenti o affiliati alla famiglia 'ndranghetista dei Manno, che impera nel comune dell'est Milanese.

In manette sono finiti Filippo Manno di 29 anni, Maurizio Scuraldi di 23, Massimo Singanelli di 29 anni e Alessio De Biase di 22: i quattro sono accusati della detenzione e del trasporto del materiale esplosivo con il quale è stato preparato l'attentato che ha causato la distruzione della casa e l'evacuazione della palazzina abitata da 12 famiglie; oltre a questi ci sono anche accuse di scippo e compravendita di una pistola.

Per l'attentato erano già stati arrestati Roberto e Manuel Manno, rispettivamente considerati mandante ed esecutore materiale. I magistrati, guidati da Ilda Boccassini e Paolo Storari della Direzione distrettuale antimafia, li avevano accusati a vario titolo di estorsione, usura e violenza privata, aggravati perché' commessi con modalità mafiose.

Il provvedimento è arrivato a conclusione delle indagini dei militari del Nucleo investigativo di Monza e della compagnia di Cassano D'Adda a seguito dell'ordigno I.E.D. (Improvised Explosive Device) esploso a Pioltello, davanti alla porta di ingresso dell'abitazione di un 46enne ecuadoregno.

Secondo investigatori e inquirenti c'era inoltre un precedente: gli autori del reato, nel mese di agosto 2016, avrebbero prestato 3.000 euro a un 32enne ecuadoregno residente a Pioltello e poi avevano chiesto 400 euro al mese di interesse: un tasso da usura. Inoltre avrebbero imposto una penale di 50 euro per ogni giorno di ritardo rispetto al termine pattuito.

La vittima sarebbe stata ripetutamente minacciata e persino caricata a bordo di un veicolo al cui interno malmenata e seviziata allo scopo di ottenere il pagamento.