Giornalista ucciso in Slovacchia, sull’omicidio l’ombra della ‘ndrangheta

Calabria Cronaca

Un filo invisibile sembra unire la criminalità organizzata calabrese e un giornalista slovacco. È quanto suppone la redazione di Aktuality, il sito locale per il quale lavorava Jan Kuciak, ucciso a colpi di pistola, forse per costringerlo a non parlare.

Il cronista - che stava infatti indagando sui Panama Papers e sulla gestione dei fondi europei - aveva 27 anni ed è stato assassinato nella sua casa di Velka Macaa, a pochi chilometri da Bratislava, insieme alla fidanzata Martina Kušnírova, anch’essa 27enne. Il killer li ha uccisi sparandogli: Jan al petto, Martina alla testa.

Ad Aktuyality, Kuciak lavorava da tre anni. Per i colleghi, per scoprire i motivi dell’uccisione, bisognerebbe tirare le fila con l’Itala.

“Non possiamo dire esattamente cosa è successo. Ma possiamo ricostruire il mosaico di quello di cui si stava occupando. E Jan – raccontano i cronisti – aveva scoperto come persone arrivate in Slovacchia dalla Calabria anni fa stessero gestendo fondi europei con persone vicine al gabinetto del primo ministro. Aveva raccolto dati e informazioni. C’erano relazioni e fatti incontrovertibili. Era arrivato alla fine dell’inchiesta, era pronto a scrivere".

Sembrerebbe che Kociak stesse seguendo una pista che vedeva gestire fette importantissime di questo denaro da italiani legati alla 'ndrangheta.

Una delle piste investigative per la morte del giornalista slovacco potrebbe portare a Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, da dove, secondo la stampa slovacca, diversi elementi legati alla ‘ndrangheta partirono anni fa alla volta dell'est Europa e finirono per avere collegamenti cruciali nella politica e nelle istituzioni di Bratislava.

Dallo 'spectator.sme', insieme a 'aktuality.sk' (il giornale per cui scriveva il reporter ucciso), viene ripresa l’ipotesi del legame tra Antonio Vadalà, imprenditore nel settore del fotovoltaico, Maria Troskova, primo consigliere di Stato del premier Robert Fico.

Tutto comincia nel 2011, quando, scrivono lo Sme e Aktuality.sk, quando la bella Maria Troskova avrebbe incontrao proprio Vadalà, e con lui avrebbe fondato un'azienda impegnata a far profitti nel settore del fotovoltaico.

Nel frattempo il governo slovacco ha offerto una ricompensa da un milione di euro a chiunque possa fornire dettagli utili sull'omicidio di Kuciak.

(ultimo aggiornamento 19:08)