Difesa del suolo, al via il programma per ridurre il rischio nella regione

Calabria Attualità

È finalizzato a ridurre il livello di rischio su tutto il territorio regionale, il programma di larga scala per la difesa del suolo. Il tutto attraverso l’impiego dei fondi del Patto per lo Sviluppo della Calabria che, in coerenza con il programma già approvato dalla Giunta Regionale, destina alla difesa del suolo un investimento di 317 Milioni di euro, tra i quali 233 Milioni di euro (per 140 interventi), a valere sulle risorse Fondo di Sviluppo e Coesione - FSC (corrispondente a quasi un quinto dell’intero stanziamento del fondo, pari a 1.198.700.000) e 84 Milioni di euro (per 41 interventi), a valere sul POR (FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale).

È emerso nel corso della riunione nell'ambito dell'attuazione degli interventi in materia di difesa del suolo, cui hanno preso parte il presidente Mario Oliverio, nella sua qualità di Commissario straordinario delegato per la mitigazione dl rischio idrogeologico, presente l'assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, sindaci e rappresentanti dei Comuni e gli altri soggetti interessati del territorio delle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone, Reggio Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici Luigi Zinno e del Soggetto attuatore per il Commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico della Regione Calabria, Carmelo Gallo.

Nel corso dell’incontro è inoltre emerso che la Legge di Bilancio ha stabilito che le risorse destinate dai Patti per lo Sviluppo al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico, confluiscono direttamente nella contabilità speciale dei Presidenti delle Regioni in qualità dei Commissari Straordinari delegati con i compiti, le modalità e i poteri attribuiti dalla Legge 116/2014.

“Il programma che parte impiega un volume rilevante di risorse- ha affermato il presidente Oliverio-; sarà oggetto di cronoprogrammi che dovranno essere seguiti scrupolosamente. Abbiamo chiuso una prima parte- ha aggiunto- recuperando i ritardi sull'APQ del 2010, del quale era impegnato meno del 10%, con rischio di perdita di risorse. Una circostanza assurda in una regione che ha noti problemi di dissesto. Inizia un nuovo percorso che riteniamo non debba riprodurre quello che è successo in passato, una nuova esperienza guidata dall’intento di garantire efficacia ed efficienza all’attuazione degli interventi”.

“I problemi della difesa del suolo e della sistemazione idrogeologica- ha messo in rilievo Oliverio- sono molto vasti. Si tratta di una prima tranche di interventi. Abbiamo scelto il metodo di non frammentare gli interventi, ma agire per opere organiche, che affrontino e risolvano i problemi, non parte di essi. Questa mole di risorse entro la fine dell'anno deve entrare in cantiere. La struttura del Commissario sarà di supporto al lavoro che verrà svolto. Noi- ha concluso- stiamo avanti senza pause, avendo ad unico metro e metodo la risoluzione dei problemi. Con lavoro sinergico potremo realizzare l’importate obiettivo cui tendono gli interventi”. Ulteriori incontri saranno in programma a breve con le singole realtà interessate.