Per la Dda è “collegato” alla cosca Giampà: scatta la confisca a beni e quote societarie

Catanzaro Cronaca

Ammonta ad un valore di oltre 500 mila di euro il totale dei beni - tra immobili e partecipazioni in aziende - confiscati stamani a Luciano Trovato, persona ritenuta collegata alla famiglia di ‘ndrangheta dei Giampà di lamezia Terme e che, insieme ai fratelli, è stato più volte coinvolto in operazioni di polizia in materia di criminalità organizzata che hanno interessato la Piana lametina.

Trovato è stato condannato in via definitiva, in precedenza, anche per porto abusivo di armi, rapina, violazione di domicilio e violenza sessuale di gruppo.

Le indagini patrimoniali, condotte dai finanzieri del Gico e che hanno portato poi all’emanazione del provvedimento, avrebbero messo in luce una netta sproporzione tra i beni risultati nell’effettiva disponibilità dell’uomo e il suo tenore di vita, rispetto ai redditi dichiarati e alle attività economiche svolte ufficialmente.

In particolare, secondo gli accertamenti proprio le sue dichiarazioni dei redditi sarebbero “del tutto incoerenti con l’ingente patrimonio posseduto”.

I beni confiscati - già posto sotto sequestro preventivo un anno fa - comprendono le quote di otto immobili a Lamezia Terme e le quote societarie di partecipazione in diverse attività imprenditoriali nella stessa città.

Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguito dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo, coordinati dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dall’Aggiunto Giovanni bombardieri e dal Sostituto Elio Romano.

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