Sacal, la Cgil presenta esposto in cinque Procure

Calabria Infrastrutture

La Filt-Cgil Calabria ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica Roma, Catanzaro, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone in cui chiede agli inquirenti di disporre gli opportuni accertamenti sulla Sacal, “valutando gli eventuali profili di illeicità penale e, nel caso, individuare i possibili responsabili al fine di procedere nei loro confronti”.

La Filt-Cgil ha arricchito l'esposto con una serie di allegati e documentazione “sulle responsabilità che possono trovarsi in capo a soggetti istituzionali e di controllo. Resta, invece, tutta aperta la responsabilità politica della Giunta regionale e del Presidente Oliverio che continua a fare orecchie da mercante sulla necessità di affrontare una discussione con le organizzazioni regionali dei lavoratori come più volte richiesto dagli stessi, assumendosi la responsabilità di un colpo mortale al sistema aeroportuale calabrese”.

La Cgil ha “verificato che la gestione degli scali stava avvenendo in modo completamente difforme da quanto espressamente dichiarato in sede di partecipazione al bando di gara, al punto che le attestazioni presentate all'atto della gara da parte della Sacal risultano chiaramente, alla luce dei fatti, non veritiere falsando in maniera rilevante la stessa gara per la gestione dei due scali”. E ha quindi presentatoidonea documentazione comprovante la difformità delle attestazioni prodotte al momento della gara rispetto a quanto poi Sacal, nella qualità di società aggiudicataria, era obbligata a fare: relativamente all'occupazione, agli investimenti, alla struttura organizzativa degli scali, all'applicazione delle stringenti normative nazionale e europee sulla sicurezza dei voli e degli scali”.

La Filt-CGIL Calabria ha sottolineato alle Procure che “ottenuto il piano industriale presentato dalla Sacal” ha “riscontrato l’inosservanza, per l'aeroporto di Reggio Calabria, del progetto sulla dotazione organica garantita in fase di gara compromettendo, altresì, la sicurezza aeroportuale che non è certamente determinata dal numero dei voli presenti sullo scalo”.

Ecco perché la Filt Cgil ha chiesto a Enac di “contestare alla società di non aver posto in essere quanto attestato in fase di gara, facendo rispettare il progetto di dotazione organica presentato e provvedendo immediatamente all’assunzione delle risorse necessarie ai fini della gestione dello scalo aeroportuale di Reggio Calabria e a rendere operativo quello di Crotone. Enac non ha inteso rispondere a nessuno dei nostri interrogativi. Inoltre, Enac è certamente a conoscenza che la Sacal, senza applicare il piano industriale con il quale ha partecipato e vinto la gara per la concessione trentennale degli scali di Reggio e Crotone, ha predisposto un nuovo e diverso piano industriale per i due aeroporti”.

Per la Filt-Cgil esisterebbe dunque “una condotta di mancato controllo da parte di Enac relativamente agli attestati prodotti da Sacal e richiesti perentoriamente dal bando di gara che riflettono una inosservanza dei livelli occupazionali tali da garantire gli standard minimi di qualità e soprattutto sicurezza ai passeggeri nei due scali, oltre ad un rischio evidente sulla sicurezza dei voli e degli scali stessi attraverso una poco attenta osservanza delle circolari che l’Enac stessa impone ai gestori italiani e delle normative europee vigenti”.

L'altra questione che la Filt-CGIL ha posto alla valutazione delle Procure è relativa al “ruolo della Regione Calabria in merito alla nomina del proprio rappresentante nel Consiglio di amministrazione della Sacal De Felice si è trovato componente del CdA della Sacal senza che la Regione compisse gli atti dovuti previsti dalla legge”. Quindi, a parere della Filt-CGIL, “la Regione ha compiuto la nomina illegittimamente”.

Si sottolinea, inoltre, che la nomina di Arturo De Felice nel Consiglio di Amministrazione della Sacal “non risulta, fino a oggi, da alcun atto pubblico del Presidente della Regione o della Giunta, né tanto meno del Consiglio regionale o dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Nè ancora risulta agli atti del BUR Calabria. O comunque non risulta da atti consultabili pubblicamente”.