Minori stranieri non accompagnati. Associazioni Reggio: la strada giusta è l’integrazione

Reggio Calabria Attualità

“Ci sono due strade: una è quella del razzismo, espressione di violenza che attenta alla vita di cittadini italiani e stranieri, che marcisce nel rancore e infetta i più giovani attraverso i social, la tv, le manifestazioni. L’altra è quella dell’accoglienza, l’Italia che davvero lavora per l’integrazione, l’Italia che è in grado di sollevarsi in nome dei diritti di ogni persona, sia essa italiana o straniera, riconoscendo che la via della dignità ha la precedenza su ogni sottigliezza burocratica, su ogni cosa”.

Esordisce così in una nota Saverio Pazzano, del gruppo Scout Agesci di Reggio Calabria a nome di quasi una quarantina di associazioni del territorio provinciale ricordando come la prima sarebbe quella “criminale che – afferma - osanna all’atto di terrore avvenuto a Macerata ( ma esempi, meno eclatanti, sono distribuiti su tutto il territorio nazionale), l’altra è quella che a Reggio Calabria rivendica il riconoscimento del diritto allo studio e del diritto a proseguire il percorso di integrazione sociale e psichica per i minori stranieri non accompagnati”.

Per Pazzano la seconda via è quella dell’Italia dello Stato, “rappresentata – spiega - al tavolo tecnico di giovedì scorso dalla Prefettura, dal Tribunale Minorile, dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, dal Comune e dalle numerose e motivate associazioni educative, sportive, culturali e civili del territorio. Quest’ultima è l’Italia in cui ci riconosciamo”.

“A questa Italia – continua il rappresentante delle associazioni - dobbiamo dare ragione, nel pieno rispetto del quadro normativo, ma con la saggezza di tutelare sempre il bene superiore del minore. Lo ribadiremo con il nuovo tavolo tecnico convocato per oggi. Parleremo dei minori uno per uno, caso per caso, valutando il percorso educativo di ciascuno e le esigenze ad esso connesse. Quello che sta accadendo è questo: si oppone alla legge dei numeri da trasferire da un comune all’altro, la giustizia della persona da riconoscere nella propria dignità e da aiutare nel relativo sviluppo”.

In questo, incontrata la sensibilità della Prefettura, del Tribunale Minorile e del Garante, le associazioni affermano che andranno avanti per trovare qualunque soluzione alternativa al trasferimento previsto la scorsa settimana e che sia “migliorativa delle condizioni dei minori stranieri non accompagnati e garantisca l’immediata continuità del corso di studi.

Nel lavorare alla ricerca di nuclei familiari in grado di ospitare in affido i minori – spiega ancora Pazzano - stiamo scoprendo una meravigliosa cultura dell’accoglienza che rivela una città del tutto opposta alla logica dell’espulsione, che, purtroppo, avvelena il dibattito pubblico”.

“Anche a questa città – conclude - dobbiamo ostinatamente rendere conto, difendendo questo patrimonio umano con opportune azioni formali e scelte politiche, perseguendo tutte le strade possibili per garantire la permanenza dei giovani migranti in questo territorio”.