Traffico di droga tra Colombia e milanese. Otto arresti, vicini a clan Barbaro e Papalia

Calabria Cronaca

Un'associazione a delinquere dedita al traffico, anche internazionale, di droga e operativa nel milanese è stata azzerata questa mattina dal Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza coordinata dalla Dda del capoluogo lombardo.

Nell’operazione otto persone, tra Lombardia e Calabria, la maggior parte già note alle forze dell’ordine, sono così finite in carcere e sono considerate vicine alla ‘ndrina Barbaro-Papalia di Platì, nel reggino.

Il gruppo, per gli inquirenti, avrebbe avuto come basi Corsico, Assago, Buccinasco e Trezzano sul Naviglio, e sarebbe stato molto attivo nel settore del traffico di droga tanto da ricercare le sostanze da importare in Italia e da distribuire nelle numerose piazze di spaccio del bel paese.

Per gli inquirenti l’organizzazione si sarebbe resa quindi protagonista di una serie di attività di cessione di cocaina per un totale di 8 chilogrammi contando su collegamenti in Colombia, Brasile, Spagna, Olanda e Bulgaria.

L'indagine ha preso il via dalla notizia dell'esplosione di alcuni colpi di pistola, nella primavera del 2013, contro la saracinesca di un locale pubblico, a Corsico, di proprietà di uno degli indagati.

Una vicenda su cui investigatori hanno indagato così da scoprire l’esistenza del gruppo che avrebbe avuto mezzi, armi e vere e proprie basi logistiche usate per organizzare il traffico di droga e per rifornire il mercato dello spaccio.

A seguito dell’esplosione dei colpi di pistola, gli inquirenti hanno avuto modo di ricostruire diverse cessioni di cocaina, per un totale di circa 8 chili, e di localizzare e arrestare in Spagna un latitante accusato di reati in materia di stupefacenti al quale l'organizzazione avrebbe fornito supporto e sostegno logistico.

Inoltre la Finanza ha trovato e sequestrato, nascosti in un box-cantina nella disponibilità di uno degli indagati, 7 fucili e 2 pistole, munizioni di vario tipo, alcuni motoveicoli rubati e una pressa industriale utilizzata per confezionare la droga; in contemporanea hanno arrestato una persona incaricata di custodire tutto per conto del sodalizio criminale.

Dalle intercettazioni è emerso che gli indagati, spesso, oltre a impiegare sistemi di comunicazione di ultima generazione, tra di loro parlavano in “codice” per coprire il vero oggetto delle loro conversazioni e, infine, facevano un uso sistematico di numerose autovetture con targa straniera, il cui reale utilizzatore risultava, quindi, difficilmente identificabile

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, hanno portato in cella Antonio e Graziano Barbaro, rispettivamente di 36 e 31 anni, Giampietro Catona, 37 anni, Alessandro Di Terlizzi Miracoli, 29 anni, Gianfranco Iiritano, 38 anni, Massimilano Mussa, 48 anni, Saverio Pisano, 60 anni e Vincenzo Romeo, 42 anni.