Al More l’esilarante commedia di Punta Corsara, “Il cielo in una stanza”

Cosenza Tempo Libero

Si terrà il 28 gennaio alle 18.30 il primo appuntamento dell’anno del progetto Scena verticale con il partenariato con il Comune di Cosenza, la Regione Calabria e il MiBACT. Sul palco del teatro Morelli di Cosenza si terrà infatti una rappresentazione a cura della compagnia napoletana Punta corsara, erede della tradizione eduardiana. Gli attori metteranno in scena un’esilarante commedia ambientata in una palazzina “senza più pareti” dal titolo “Il cielo in una stanza”.

La commedia si rifà alla canzone, scritta da Gino Paoli e interpretata di Mina nel 1960, di un amore che abbatte le pareti di una stanza, il racconto di una storia comune, nata in un luogo intimo, privato, come la propria casa. Se quella che ‘non ha più pareti ma alberi infiniti’ è una stanza del 1960, allora sarà parte di un edificio degli anni immediatamente precedenti, gli anni ’50, a Napoli, in cui, proprio attraverso la costruzione e distruzione di case e parti di città, si avviava un processo di trasformazione sociale, secondo un piano regolatore delle esistenze che guardava al futuro e irrimediabilmente stravolgeva le identità conosciute.

Il racconto de Il cielo in una stanza si struttura come una rivisitazione allucinata della classica commedia Eduardiana in tre atti e comincia proprio da qui: il cielo, con il crollo, è entrato veramente nella stanza, che ora veramente 'non ha più pareti'. E guardandoci dentro, incontriamo una comunità di personaggi che negli anni ’90 continua a vivere in questa architettura sbilenca, non riuscendo ad allontanarsi da quel che resta del palazzo. Vogliono fare i conti con il proprio passato e trovare un modo, costi quel che costi, per archiviarlo e ricominciare a sognare un futuro. Ammesso che questo sogno sia ancora possibile.

Punta Corsara nasce nel 2007 come progetto di impresa culturale della Fondazione Campania dei Festival per il Teatro Auditorium di Scampia e diventa nel 2010 associazione culturale indipendente, vincendo nello stesso anno il Premio Speciale Ubu e il premio Hystrio – Altre Muse. Marco Martinelli e Debora Pietrobono, direzione artistica e organizzativa fino al 2009, hanno affidato la guida del progetto ad Emanuele Valenti e Marina Dammacco, loro assistenti sin dall’inizio del percorso e oggi a capo della compagnia.