Lamezia Basketball: Alfredo Lazzarotti, una vita tra palle e canestri

Catanzaro Sport

Aveva solo sei anni quando ha iniziato a giocare. Così Alfredo Lazzarotti, giocatore del Lamezia Basketball, descrive l’amore per il basket. Un amore ereditato dal padre che giocava con la Nuova Garden di Mimmo Perri. Una vita dunque vissuta in mezzo a palloni e canestri e nel mito di “Earvin detto Magic Johnson”. Il suo esordio arriva a 15 anni “un’emozione indescrivibile! Palazzetto pieno, non ricordo bene contro quale squadra ma le immagini di quel giorno sono indelebili”.

E Lazzarotti ha due squadre del cuore, “una è la squadra del cuore da sempre ma il pallone è diverso dalla nostra palla a spicchi. Il mio cuore è rossonero, sono cresciuto con il grande Milan mentre nel basket la mia squadra preferita è Cleveland”. Mentre il ct da cui vorrebbe essere allenato è “Damiano Ragusa. Senza togliere nulla a tutti gli allenatori passati da Lamezia e a quelli avuti a Cosenza, quello che mi ha trasmesso di più è sicuramente coach Ragusa”.

La partita in cui invece si è sentito più felice è stata senza ombra di dubbio “la vittoria del campionato a Pianopoli” che “è stata davvero una grande gioia, al termine di un biennio davvero favoloso che ha racchiuso anche una sconfitta bruciante in finale nel primo anno. I ricordi brutti purtroppo sono più che recenti, mi riferisco alla cavalcata dello scorso anno che si è spenta proprio un centimetro prima del traguardo a Fabriano.

E se non si ispira ad alcun giocatore in particolare, Lazzarotti se avesse la bacchetta magica si trasformerebbe “nell’assistente di Gregg Popovich coach dei San Antonio Spurs in NBA, un vero genio della pallacanestro”. Mentre in campo dice di “aver tanti difetti”, ma “la generosità e il mettermi sempre a servizio della squadra hanno colmato i miei tanti difetti negli anni”.

E sono tanti anche i riti scaramantici, prima di ogni partita il giocatore del Lamezia Basketball dice di “ avere una canzone preferita e un calzino, una maglia all’uscita dallo spogliatoio e per finire con il cinque ai compagni”.