A fuoco l’auto per non farlo testimoniare, Tdl: mandante in carcere, esecutori ai domiciliari

Reggio Calabria Cronaca

Poco più di un mese fa erano finiti in arresto con l’accusa, in concorso, di aver fatto esplodere una Fiat Punto, e costringere così una parente del proprietario della vettura a non presentarsi in tribunale, a Palmi, come testimone di un processo penale.

Le manette erano scattate ai polsi di Francesco Demasi e Antonino Larosa, rispettivamente di 24 e 26 anni ed entrambi di Taurianova, e di Francesco Tripodi, 28enne di Gioia Tauro che alloggiava in un camping di Roma e fermato dalla squadra mobile della Capitale. Tutti e tre erano stati accusati di danneggiamento, detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente ed estorsione.

Dopo l’arresto i loro legali hanno fatto ricorso al Tribunale della libertà di Reggio Calabria chiedendone la scarcerazione ma i giudici lo hanno respinto confermando la misura cautelare decisa dal Gip di Palmi.

Il Tdl ha comunque accolto una delle eccezione, quella che riguarda il reato di estorsione che diventa ora di minaccia ai danni della proprietaria dell’auto finita in fiamme.

Con questa decisione Tripodi - che è ritenuto il mandante del danneggiamento - rimane dunque in carcere, mentre Demasi e Larosa - considerati invece come gli autori materiali - finiscono ai domiciliari.