Una “Panchina Rossa” nella Villa Vecchia di Cosenza contro la violenza sulle donne

Cosenza Attualità Antonio Le Fosse

Una panchina rossa per ricordare la figura e la memoria dell’indimenticabile giornalista rossanese Maria Rosaria Sessa vittima di femminicidio nel 2002. Questa è stata installata all'inizio di Corso Mazzini (lato Piazza Bilotti-salita Pagliaro) ed è stata donata alla città di Cosenza da un’azienda di caffè. Alla significativa cerimonia, voluta fortemente dal Circolo della Stampa di Cosenza “Maria Rosaria Sessa”, hanno preso parte numerose autorità civili, politiche, militari e istituzionali del territorio.

C’erano anche i genitori di Maria Rosaria Sessa, Santo e Gina, oltre ai fratelli Nazzareno e Giuseppe con le relative famiglie. Presenti anche il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il Prefetto di Cosenza, Giancarlo Tomao, il Questore di Cosenza, Giancarlo Conticchio, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Piero Sutera, ma anche numerosi operatori dell’informazione e semplici cittadini. Hanno allietato l’emozionante cerimonia, dopo gli interventi di rito in cui non sono mancati alcuni momenti di grande commozione, gli intermezzi musicali del Coro Polifonico del Liceo Musicale “Lucrezia Della Valle”. Suggestivo il momento della consegna della panchina rossa.

La memoria di Maria Rosaria Sessa, ancora oggi, è sempre viva in tutti i rossanesi e cosentini. Lei, nata a Rossano dove ha vissuto la sua infanzia fino al conseguimento del diploma, aveva deciso, dopo il raggiungimento della Laurea in Lingue, di vivere a Cosenza dove aveva intrapreso, tra l’altro, la brillante carriera di giornalista tramite l’emittente televisiva “Metrosat” dell’Editore Manna. Una giornalista, dunque, brava e professionale che, a causa della gelosia del suo ex compagno, è stata strappata, con ferocia e prematuramente, dagli affetti degli amici e della famiglia.

Maria Rosaria era innamorata, oltre della sua professione, della vita ed era molto legata alla sua splendida famiglia. Il suo sorriso rimarrà sempre presente nei ricordi di quanti (fra questi vi sono tanti amici ed ex colleghi) hanno avuto la fortuna di aver conosciuto una donna speciale. Ciao Maria Rosaria e continua a proteggere dall’alto dei cieli la tua famiglia e, soprattutto, i tanti operatori dell’informazione che, quotidianamente, sono impegnanti, con una precisa etica professionale, a documentare i diversi avvenimenti in Calabria e su tutto il territorio nazionale.