Crotone, seminario sui Poli d’innovazione al consorzio universitario

Crotone Attualità

Un seminario è stato organizzato nella sede del consorzio universitario di Crotone dalla Provincia sui Poli d'innovazione per energia e beni culturali. Oggetto dell’incontro l’individuazione delle imprese che possono usufruire del bando pubblicato con Avviso Pubblico da parte della Regione Calabria finalizzato alla costituzione e all’ampliamento dei Poli d’Innovazione Regionali. Il territorio di Crotone è stato individuato quale sede sia dei Beni culturali che dell’Energia rinnovabile, Efficienza energetica, e Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali, con un’articolazione tematica su Reggio Calabria. Nell’incontro, si è discusso dei Poli di Innovazione, che altro non sono che raggruppamenti d’imprese e di Organismi di Ricerca che operano per stimolare e attivare processi d’innovazione con l’utilizzo in comune di installazioni (infrastrutture e attrezzature) per le attività di ricerca scientifica e innovazione tecnologica, lo scambio di esperienze e conoscenze, il trasferimento di tecnologie è la messa in rete e la diffusione delle informazioni tra le imprese che costituiscono il Polo. E la vice presidente della giunta regionale, Antonella Stasi, ha invitato a far presto, perché le aziende rischiano di perdere questa opportunità. Maria Bruni, del parco scientifico e tecnologico di Crotone, ha ricordato che possono partecipare raggruppamenti di almeno 15 imprese e organismi che si occupano di ricerca, chiamati a presentare progetti di durata almeno quinquennale. Altri interventi sono venuti dal presidente della Provincia Stano Zurlo, che ha evidenziato le possibile ricadute economiche del territorio, e dalla presidente del Consorzio universitario di Crotone, Marilina Intrieri, che ha posto l’accento sugli spazi enormi che si aprono per il territorio. A moderare il convegno, Ubaldo Prati. Pierluigi Paoletti, analista finanziario e presidente nazionale "Arcipelago Scec", ha sottolineato che i Poli possano fornire di fatto una delle pochissime opportunità per uscire dalla crisi.