Frutta, Arsac: qualità e sicurezza nelle coltivazioni della Pianura Di Sibari

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“La frutticoltura della pianura di Sibari, come è noto, si avvale del lavoro di migliaia di persone distinguendosi per questo come un comparto produttivo molto importante per l’economia e lo sviluppo, non solo della zona ma, di tutta la Calabria. L’importanza economica di questo comparto – sottolinea in una nota stampa Luigi Gallo dell’ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A) del Pollino-Castrovillari - è determinata principalmente dalla qualità della frutta che si produce nelle aziende agricole della pianura di Sibari.

In queste aziende, gestite prevalentemente in forma associata, grazie anche ai servizi di consulenza e formazione che, da oltre 20 anni, forniscono i tecnici dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC), per la difesa delle piante e della frutta dai parassiti, si adottano sistemi a basso impatto ambientale (sistema di produzione integrato, ecc.). Con questi sistemi di difesa si riducono i costi e la quantità di “residui tossici” immessi nell’ambiente e nelle varie catene alimentari, garantendo così la sicurezza e l’igiene dei prodotti (pesche, arance, clementine, ecc.), destinati al consumo.

La sicurezza della frutta è garantita inoltre - scrive ancora Gallo - dalla formazione finalizzata all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che la Regione Calabria ha affidato all’ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura in Calabria) con delibera n. 308/15 e che i Centri di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) dell’ARSAC svolgono, come sempre, con appositi corsi per gli utilizzatori professionali dei prodotti fitosanitari, non solo della pianura di Sibari ma, di tutta la Calabria.

Per queste ragioni, - si legge infine - la frutta prodotta nella pianura di Sibari, proprio per le sue qualità dovute sia alle proprietà organolettiche e nutritive che alla garanzia di sicurezza e igiene, non ha problemi di vendita sui mercati europei. La remunerazione del lavoro di migliaia di addetti dipende, ovviamente, dalla “facile” commercializzazione della frutta. Quindi, è necessario mantenere e, in alcuni casi, migliorare gli attuali standard qualitativi.”