Atlante dei Cammini d’Italia, in Calabria sui sentieri di San Francesco e dei briganti

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Due cammini per la Calabria all’interno dell’atlante online promosso dal Ministero del beni culturali. Dopo la proclamazione del 2016 come anno dei cammini da parte del ministro Dario Franceschini, il governo ha deciso di dare maggiore attenzione ai cammini, così da valorizzare il ricco patrimonio composto dalla rete di Cammini storici, naturalistici, culturali, religiosi, che da nord a sud, attraversano il Paese rappresentando una fetta, magari poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.

E nell’atlante online appaino due cammini made in Calabria: quello di San Francesco di Paola e quello del brigante. Il primo è in realtà una strada doppia quella rappresentata dal Cammino di San Francesco di Paola. Due sono gli itinerari proposti: il primo è La via del Giovane, il secondo è La via dell’Eremita. Il percorso ricalca i passi del Santo collegando alcuni luoghi toccati dalla testimonianza della vita e della predicazione di Francesco. Così se la Via del Giovane si dirama dal Convento di San Marco Argentano, dove un Francesco fanciullo si è ritirato per un anno; per raggiungere poi il Santuario di San Francesco di Paola, la seconda parte invece dal Santuario di Paternò Calabro, tra i pochi eretti da San Francesco in persona, fino a raggiungere Paola.

Il Cammino ha un obiettivo: tutelare gli aspetti sociali e culturali ma, al tempo stesso, promuovere il turismo sostenibile e di qualità. Particolarmente nelle zone rurali e nelle destinazioni meno note che, ancora oggi, conservano tradizioni e caratteristiche identitarie.

Stesso obiettivo si riscontra nel cammino del Brigante che, nato tra gli anni ’80 e ’90 per opera del Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (GEA), il Sentiero è un percorso per viaggiatori di montagna dal momento che collega l’Aspromonte alle Serre e ad altre vette della dorsale appenninica. Il nome del Cammino deriva dall’utilizzo che ne facevano i briganti nei secoli scorsi per sfuggire alle ricerche. Evitando percorsi più urbanizzati, sfruttavano la cosiddetta ‘Via Grande’, itinerario ad alta quota circa 1000 metri sul mare, che si sviluppava lungo la via naturale di crinale.

Ideato come itinerario di lunga percorrenza, per affrontare al meglio il percorso è necessario tenere conto delle ore di marcia, dell’articolazione e delle peculiarità del territorio, tenendo presente che, a ogni fine tappa c’è la possibilità di potersi rifornire, di consumare pasti caldi ma non sempre di trovare rifugio per la notte. Il Sentiero può essere percorso a piccoli tratti. Sul sito di riferimento si trovano tutte le informazioni occorrenti per tappa – come ad esempio i punti di intersezione con strade rotabili – soprattutto per coloro che volessero trascorrere con modesto impegno fisico, un po’ di tempo a contatto con la natura. Oltre all’elemento escursionistico il Sentiero del Brigante unisce anche servizi e approfondimenti su storia e tradizioni locali.