Fusione, risultato storico | LE REAZIONI

Cosenza Attualità

Siamo all’alba di una nuova primavera e di nuove speranze per questo territorio. I cittadini, con il voto schiacciante del Sì, hanno dato prova di grandissima maturità dando, ancora una volta, lezione alla politica e alle istituzioni di concretezza e lungimiranza. Corigliano e Rossano sono unite da sempre da uguali problemi, da medesime virtù, ora spetta solo unirle amministrativamente così da accelerare in modo organico, insieme anche ai comuni e alle realtà del territorio, quel processo di crescita e di rivendicazione dei diritti che, purtroppo, da oltre un trentennio ci sono negati.

È quanto dichiara Giuseppe Antoniotti, capogruppo consiliare di Rossano Prima di Tutto, già sindaco di Rossano e primo promotore dell’atto di impulso alla fusione di Corigliano e Rossano approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Rossano il 13 gennaio 2015, commentando con grande emozione l’esito del referendum consultivo che nella Città del Codex ha fatto registrare una schiacciante vittoria del Sì.

Ora – aggiunge Antoniotti – è il momento della responsabilità. Da classe politica dirigente, all’esito del voto, abbiamo il dovere di sotterrare ogni ascia di guerra e rimboccarci le maniche per lavorare uniti, tutti insieme, su una piattaforma programmatica, aperta a tutti i gruppi consiliari, che possa da un lato disegnare il futuro della terza Città della Calabria e dall’altro dare le giuste direttive alla fase commissariale che accompagnerà il due comuni al voto per l’elezione del nuovo Sindaco e del nuovo Consiglio comunale di Corigliano-Rossano.

Lo dico senza tentennamenti e con massima convinzione – scandisce poi Antoniotti - in questo processo, che dovrà essere avviato già nelle prossime ore per rischiare di non perdere ulteriore tempo, chiedo la partecipazione fattiva e costruttiva dei giovani affinché si possa creare da subito una nuova classe dirigente fatta di speranze, competenze e merito.

Questa esperienza referendaria – aggiunge il capogruppo di Rossano Prima di Tutto - ci ha insegnato che si può andare oltre ogni divergenza politica e contro ogni preconcetto se davanti a tutto si pone l’interesse collettivo. Abbiamo dimostrato finalmente maturità e questo era un atto dovuto verso le nuove generazioni che, anche per colpa nostra, si sono allontanate dalla politica attiva e dalla partecipazione democratica alla vita pubblica.

Grazie, pertanto, a tutti gli artefici e promotori di questo progetto che ha avuto il suo culmine nella chiamata alle urne di ieri. Grazie – continua - al comitato delle 100 Associazioni, grazie agli imprenditori virtuosi che si sono schierati apertamente per Sì, grazie ai partiti e ai movimenti politici, grazie al “mio” Consiglio comunale che nel 2015 per primo diede impulso a questa idea di rinascita, grazie all’On. Giuseppe Graziano, che come un temerario, in totale solitudine ha saputo patrocinare la proposta di legge in Consiglio regionale.

Grazie, infine, ai cittadini di Corigliano e Rossano che con il loro voto deciso, indiscutibile ed inappellabile hanno dato materia ai sogni. Ieri sera sono andato a letto felice perché da uomo delle istituzioni, che crede abbia dato un piccolo ma importante contributo alla sua comunità, mi sono sentito soddisfatto e appagato di aver contribuito a lasciare il segno su un progetto – conclude Peppino Antoniotti – di cui mi auguro possano beneficiarne i giovani figli di questo bellissimo angolo di Calabria.”


«Ieri è stata scritta una pagina di bella politica. Rossano e Corigliano saranno una città unica. E i cittadini hanno risposto lasciando da parte campanilismi e interessi di bottega. Bisogna riconoscere la maturità politica di queste due comunità e farne tesoro». E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della Grande Cosenza.

«E adesso cosa succede – sostiene Carlo Guccione - in riva al Crati e al Campagnano? Adesso non si può fare finta di niente nella nostra area urbana. Cosenza, Rende e Castrolibero devono accelerare. Pena una progressiva e inesorabile marginalizzazione all’interno dello scacchiere calabrese. Serve subito un atto di impulso da parte dei rispettivi consigli comunali per chiedere subito ai cittadini di pronunciarsi. Non si può perdere tempo. La parola deve passare subito ai cittadini.

Adesso scopriremo chi vuole costruire la città unica Cosenza-Rende-Castrolibero e chi, invece, sta cavalcando l’onda per piccoli interessi personali e di bottega. Siamo di fronte a uno spartiacque. La strada da percorrere è davanti a noi. I cittadini hanno il diritto di decidere

Noi della Grande Cosenza portiamo avanti questa battaglia da tempo. Il nostro stesso nome contiene la ragione della nostra azione politica: realizzare la città unica Cosenza-Rende-Castrolibero».

«Da una parte – sottolinea Carlo Guccione - si troverà la città unica Rossano-Corigliano, con un prodotto interno lordo che supera il 70% di quello complessivo dell’intera provincia di Cosenza. Un territorio ricco di storia e cultura. Dall’altra abbiamo la città metropolitana di Reggio Calabria che interloquisce direttamente con il governo nazionale e con le istituzioni europee, senza necessità di mediare con la Regione Calabria. Poi troviamo Cosenza, città che perde abitanti e condannata a un destino di marginalizzazione urbanistica ed economica.

Una politica seria si pone interrogativi che riguardano il destino di un territorio e non le aspettative di qualche barone rampante. Mi rendo conto che non è facile. Ma una sfida del genere non può essere affrontata fra qualche anno. Potrebbe essere tardi. Troppo tardi. Rossano e Corigliano, storicamente “rivali”, hanno lasciato da parte campanilismi e divisioni, e hanno scelto la strada della condivisione. Cosenza, Rende e Castrolibero, di fatto, sono già una città unica. La Grande Cosenza farà la sua parte con una grande campagna di mobilitazione. Noi non abbiamo paura di affrontare le sfide del futuro e della condivisione. Adesso capiremo chi, invece, teme un processo di aggregazione necessario».


Sul risultato del referendum consultivo per la fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano, che si è svolto ieri decretando la volontà di unire i due enti per dare vita alla terza città per popolazione della Calabria, si esprime oggi la deputata del PD, on. Enza Bruno Bossio, dichiarando che "a Rossano e Corigliano si è espresso un voto di civiltà. È stata sconfitta la paura della modernità e non hanno prevalso ataviche rinchiusure municipalistiche".

"La nuova città, - prosegue la parlamentare - sarà un punto di forza per l'intera Calabria. Inevitabilmente essa costituirà un polo attrattivo e fortemente produttivo per la crescita sociale ed economica regionale. La nuova città avrà anche una forte identità storico~culturale; sarà, di fatto, una capitale magnogreca. Essa è destinata ad avere una centralità ed una funzione strategica nell'ambito regionale. Mi auguro che quanto si è registrato tra le due più importanti città della Sibaritide possa essere da esempio per avviare anche il processo di unificazione dell'area urbana cosentina"

"Il voto di ieri unisce e non divide - conclude l’on Bruno Bossio - L'impegno per promuovere la città unica sull'asse Cosenza, Rende, Unical dovrà essere profuso nel segno della emulazione e non della competizione. Una forte sinergia tra le due potenziali nuove città sarà una convenienza non solo per I territori interessati ma per la modernizzazione del sistema istituzionale regionale e meridionale".