Reggio. Fino al 24 ottobre la mostra fotografica “Riscopriamo l’Aspromonte”

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Fino a martedì prossimo, 24 ottobre, nella Galleria di Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria, sarà possibile visitare la mostra fotografica “Riscopriamo l’Aspromonte” curata e ideata dall’associazione culturale arte e spettacolo “Calabria dietro le quinte” con il contributo e il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte.

Tre sezioni tematiche: fauna, flora e paesaggio naturale per raccontare le straordinarie peculiarità dei territori del parco. Un affascinante percorso fotografico per riscoprire le numerose specie faunistiche che popolano la montagna aspromontana: ricci, farfalle colorate, rare specie di uccelli migratori, rettili e anfibi immortalati all’interno del proprio habitat naturale, dove un complesso ecosistema si completa e interagisce con una cangiante varietà di specie vegetali endemiche.

Dal 18 al 24 ottobre, nella Galleria di Palazzo San Giorgio, sul corso Garibaldi, sarà possibile visitare la mostra con quaranta scatti fotografici a colori dei fotografi della provincia reggina: Domenico Timpano, Carmelo Fiore, Gianni Vittorio, Raffaele Astorino, Antonio e Jacopo Macheda, Antonio Pitea, Antonello Diano, Tony Mezzatesta e Tirso Ceazar Pons.

L'esposizione sarà aperta al pubblico tutti i giorni - esclusa la domenica mattina - dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19,00, con ingresso libero.

L’iniziativa, patrocinata anche dal comune di Reggio Calabria, conclude il progetto avviato il 6 e 7 ottobre nei comuni del Parco e si inserisce nell’ambito delle numerose attività promosse e sostenute dall’Ente Parco per la valorizzazione del patrimonio culturale ed identitario dell’Aspromonte.

Ad inaugurare l’evento il presidente del Parco Giuseppe Bombino: “Abbiamo voluto intitolare questo evento Riscopriamo L’Aspromonte perché – spiega - siamo in un ambito cittadino, dal quale l’Aspromonte è vicino ma al tempo stesso lontano da questo palazzo, ma da questo palazzo noi vogliamo lanciare questo messaggio con questa mostra così importante che sintetizza l’opera dei fotografi della nostra terra, che incontriamo spesso tra le pieghe della montagna dell’Aspromonte proprio a catturare questi significativi spunti che la montagna offre con le sue espressioni, con i suoi paesaggi mutevoli”.

“Il tutto – conclude Bombino - ha anche una grande valenza didattica che racchiude in un solo sguardo le diverse testimonianze di una montagna viva, che oggi è chiusa in questo edificio ma che anticipa se stessa nel pieno sviluppo di una natura che anche prepotente e consapevole della sua bellezza e dei suoi significati”.