Crescono le braccia “prestate” all’agricoltura: quella calabrese è sempre più giovane

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I dati resi noti da Unioncamere-InfoCamere, presentati con il report sulle imprese agroalimentari nei primi sei mesi dell’anno, confrontati con lo stesso periodo del 2016, dicono che la Calabria, in valori assoluti, ha 3.688 imprese del settore condotte da giovani under 35, e si colloca, con il 10,5% (la media nazionale è del 6,8%) al secondo posto tra le venti regioni per l’incidenza sul totale delle aziende agroalimentari, segnando un + 4,6% nella variazione tra il I° semestre 2017 raffrontato quello dell’anno scorso.

“Insomma – commenta i dati Pietro Molinaro, Presidente di Coldiretti Calabria – la terra e i suoi prodotti, le nuove opportunità offerte anche dall’agricoltura multifunzionale coniugando anche le specifiche caratteristiche del tessuto produttivo calabrese, attirano sempre di più giovani e danno ulteriore slancio al settore primario”.

Una crescita che viene entusiasticamente definita “vivace” e che i giovani hanno imboccato attraverso una capacità di autodeterminazione che sta pian piano erodendo quello che era uno dei mali antichi dell’agricoltura locale, cioè il “ricambio generazionale”.

“In una Regione dove c’è la più alta disoccupazione giovanile d’Europa, una vera e propria emergenza – puntualizza Molinaro - e dove i giovani che emigrano all’estero o nel nord Italia sono aumentati in maniera considerevole, con relativa perdita di capitale umano e sociale destinato a produrre conseguenze durevoli e negative, è davvero imperdonabile e paradossale che la Regione Calabria, vista anche questa fase positiva per l’agroalimentare, ad oggi non è riuscita a spendere nemmeno un centesimo nei confronti dei giovani che conducono una azienda agricola o che si vogliono insediare”.

Secondo il numero uno degli agricoltori la conferma sarebbe nelle 2200 domande arrivate sul pacchetto giovani del PSR e su cui vi sono enormi ritardi che, sottolinea Molinaro, “hanno penalizzato del 60% la conduzione degli under 35 nelle aziende agricole ed agroalimentari calabresi”.

Infatti nelle regioni dove le politiche per i giovani sono una realtà, come ad esempio Basilicata e Sardegna, la variazione tra il 2016 e il 2017 è stata rispettivamente di + 39,2% e + 43,1%. “Abbiamo una potenzialità notevole - conclude il presidente di Coldiretti - e quindi il dovere di non togliere la speranza ma offrire ai giovani queste occasioni importanti di riscatto”.

I DATI PER SINGOLA PROVINCIA

Nel panorama regionale per le singole province, a Catanzaro 510 imprese under 35 con un’incidenza del 10,2% e un + 1,6 di variazione tra i semestri; a Cosenza 1184 imprese, 9,1% sul totale è + 5,3% di variazione; a Crotone 652 imprese, 12,9 sul totale e + 4,3 di variazione; a Reggio Calabria 1.039 imprese, 11,5% sul totale e + 4,2% di variazione e infine a Vibo Valentia 303 imprese, 10% sul totale e + 9,4 di variazione.