Molinaro (Coldiretti): “occorre sbloccare i fondi europei per sostenere le imprese agricole"

Calabria Attualità
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Pietro Molinaro

Ormai, i cambiamenti climatici sono una costante e procurano i maggiori danni alle imprese agricole compromettedo le produzioni e assottigliandone il reddito. Il Consorzio di Difesa delle Produzioni Agricole in Calabria, Codipacal, promosso da Coldiretti calabria, ed Asnacodi (Associazione Nazionale Consorzi di difesa) sono impegnati a venire incontro alle aziende agricole che assicurano, contro il rischio da calamità, le proprie produzioni, svolgendo un’attività di supplenza della pubblica amministrazione attraverso l’anticipazione dei contributi pubblici.

Il Consorzio di Difesa calabrese, ha scritto una lettera ai Prefetti calabresi e al Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio perché, a fronte dei comportamenti virtuosi delle aziende agricole, permane però una situazione di criticità per quanto riguarda i premi assicurativi 2015, riconducibili alla misura 17 del Programma Nazione di Sviluppo Rurale.

Oltretutto, vista l’annata 2017, caratterizzata dalla ricorrenza di tutti i fenomeni atmosferici dannosi per l’agricoltura, prima dal gelo e poi dalla persistente siccità una corretta azione di gestione dei rischi avrà un’importanza strategica.

“Non possiamo aspettare oltre: le situazioni pregresse relative al 2015 e 2016 vanno saldate, questa situazione non è più ammissibile – sottolinea Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – per questo – continua – devono essere sbloccati al più presto i pagamenti ed erogati i contributi alle imprese agricole che, nello svolgere la loro attività, stanno affrontando un momento di tensione finanziaria. Per questo chiediamo l’intervento della Regione e dei Prefetti affinché agiscano nei confronti del Ministero Agricoltura che, al momento, non sta dando segnali di apertura sulle situazioni pregresse e di concreta programmazione per il futuro. La priorità deve essere ora quella di facilitare la strada alle imprese, superando le problematiche tecnico-burocratiche che rendono difficile la preparazione della documentazione necessaria a presentare le domande per i contributi”.

“Finora – prosegue - sono stati spesi meno della metà dei fondi del 2015 e nulla degli stanziamenti 2016 e 2017: il rischio è di dover restituire all’Unione europea le risorse economiche disponibili. Questo sarebbe davvero inconcepibile e rappresenterebbe un ulteriore grave danno per le imprese”.

“Parallelamente, occorre semplificare – conclude Molinaro - le procedure ed individuare, rispetto al prossimo piano assicurativo, le modalità di intervento più consone così da poter, effettivamente, salvaguardare il reddito delle imprese di fronte ai danni causati dalle sempre più frequenti avversità climatiche”.