Meetup Rossano: inquinamento mare: “Asp rimanda ad Arpacal, Comune inerte”

Cosenza Attualità

“È gravissima l’inconsapevolezza delle amministrazioni competenti sulle problematiche ambientali, ancor più sulla balneazione delle acque marine. Ci aspettiamo molto di più che il riversare competenza e funzioni sull’Arpacal, come ha fatto l’Asp di Cosenza il 24 agosto, in risposta alle nostre richieste. Ci aspettiamo molto di più dall’Amministrazione Comunale rossanese, che punta sul turismo ma, ad oggi, nonostante il pericolo di inquinamento delle acque marine, segnalato con missiva dell’8 agosto e con rapporto di prova di laboratorio di analisi accreditato, nessuna attività, in sede di autocontrollo, sembra aver svolto. Tutto insomma viene rimandato alla sola Arpacal, con buona pace della tutela della salute pubblica affidata dalla legge, anche, ad Asp e Amministrazione Comunale. Con buona pace della valorizzazione del nostro patrimonio ambientale. Percorso in salita, dunque, per la Bandiera Blu”.

È l’amara visione da parte del Meetup di Rossano verso l’amministrazione comunale di Rossano ed all'Asp di competenza troppo impegnate a delegare ad altri organi la soluzione dell'inquinamento delle acque marine.

I FATTI

Il 30 luglio scorso, su commissione del Meetup “Amici di Beppe Grillo – Rossano In Movimento”, un laboratorio di analisi accreditato ha prelevato 3 campioni d’acqua marina per verificare la quantità di batteri fecali presenti. Nello specifico, i punti monitorati sono stati: lido Sant’Angelo adiacente uscita depuratore; località Seggio foce Coserie; località Pantano Martucci foce Trionto. Il rapporto di prova pervenuto agli attivisti, ha riportato il valore degli Escherichia Coli ben oltre i limiti di legge. Con missiva dell’8 agosto sono stati immediatamente informati gli organi competenti, tra cui Asp di Cosenza e Comune di Rossano. Ad oggi l’unica risposta pervenuta è quella dell’Asp di Cosenza, che sostiene “La competenza dei controlli della qualità delle acque marine è dell’Arpacal, cui la Vostra nota è stata trasmessa”. Non pervenuta l’Amministrazione Comunale.

In consapevolezza da parte delle amministrazioni. Eppure già nel 2004 la Corte Dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Calabria – ha ammonito le amministrazioni. Così si pronuncia nella Seconda Relazione sull'inquinamento delle coste “il livello di consapevolezza delle problematiche ambientali da parte delle amministrazioni non ha dato segni di miglioramento nel tempo, neanche a fronte degli allarmi segnalati ripetutamente dalla opinione pubblica. Costituiscono sintomo, di tale scarsa consapevolezza dell’importanza del problema, l’inesistenza di programmi coerenti ed articolati di controllo sulla qualità delle acque, la disconoscenza da parte di talune strutture preposte alla tutela della salute di molti dei compiti attribuiti dalla legge”. “Le amministrazioni non hanno ritenuto nemmeno di svolgere una verifica del numero delle abitazioni allacciate alle pubbliche fognature. Si tratta di una carenza tanto grave da probabilmente legittimare un forte e deciso intervento sostitutivo”, così continua la Corte Dei Conti, che poi aggiunge “Va, poi, negativamente segnalato il comportamento omissivo dell’Asl cui è demandata la vigilanza e la garanzia della salute pubblica: si è giunti addirittura a riversare ogni sorta di competenza e di funzione sulle spalle dell’Arpacal, non considerando che sussiste comunque un ineludibile compito di tutela della salute pubblica”.

Amministrazione Comunale e Asp di Cosenza collaborino. Il Meetup “Amici di Beppe Grillo – Rossano In Movimento” rinnova, quindi, l’appello e chiede all’Amministrazione Comunale di Rossano e all’Asp di Cosenza di attivarsi secondo le proprie competenze e collaborare. Un lavoro in sinergia per verificare la qualità delle acque nei singoli tratti di mare, in sede di autocontrollo, e, ove sussiste, capire le cause dell’inquinamento, denunciando i casi più gravi per reato di inquinamento ambientale (articolo 452 c.p.).

È necessario intervenire per fermare i danni ambientali ma anche quelli economici a carico della collettività. Il Comune di Rossano rientra, infatti, tra i Comuni Calabresi con sistemi depurativi inadeguati per violazione dell'articolo 3 della Direttiva 91/271/Cee per come sancito dalla Sentenza di condanna dell'Italia (Causa C-565/10 relativa alla procedura d'infrazione 2004 – 2034) della Corte di Giustizia Europea del 19 luglio 2012. Dal Comune di Rossano e dall’Asp di Cosenza ci aspettiamo molto di più.