Palmieri in parlamento. Zanetti (Pensalibero): “ha respinto le lusinghe dei partiti”

Calabria Politica

“Se la politica fosse una cosa seria torneremmo tutti a far valere i nostri diritti. Ecco perché se dovesse essere confermata l’ipotesi di Ciro Palmieri candidato al Parlamento lo considereremmo un passo a favore della Calabria e della gente. Il plauso non è un obbligo quando si fanno nomi in politica, a meno che finalmente non si faccia un nome degno di rappresentarci. Abbiamo letto in questi giorni della possibile candidatura di un calabrese alle prossime elezioni parlamentari, di un liberale corteggiato a destra e a sinistra da sempre. Ciro Palmieri, però, raramente è entrato nella bagarre del voto, e quando lo ha fatto si è speso con grande dignità e senza compromesso, mai puntando alla vittoria e alla poltrona a tutti i costi. Ecco perché sul cosentino Palmieri, riteniamo che non ci siano solo indiscrezioni in merito alla sua candidatura”.

Lo dichiara Carla Zanetti responsabile regionale di “Pensalibero” aggiungendo che “non può essere così per una persona che è sempre stata all'interno della politica fatta con il pensiero liberale, corretta e a livelli alti, dove la cultura ed il confronto sono essenziali. La Calabria moderata e tutta l’area di Centro hanno bisogno di essere rappresentati con la forza e la positività di chi conosce un territorio dall'enormi risorse umane e naturali. Risorse vere di un Paese come l’Italia e di una Regione come la Calabria che continuano a muoversi con marce diverse come se fossero staccate l’una dall'altra, quando invece hanno estremo bisogno di essere strettamente legate. Oggi la Calabria sembra la Figlia Brutta e Cattiva di un’Italia che preferisce dimenticarla e nasconderla invece di abbracciarla e risolvere i suoi problemi. La politica deve fare tutto questo, gli uomini devono essere politici validi e innamorati della propria terra non interessati a piccole cose che uccidono ogni forma di crescita, aumentano l’emigrazione, l’immigrazione e la povertà”.

“L’area moderata di centro per noi ha già un suo nome ben preciso e ci attendiamo che l’intelligenza di questa scelta venga compresa della politica seria – prosegue la Zanetti - pronta ai propri doveri, quelli che ti fanno lavorare per il riconoscimento dei diritti del cittadino. L’associazione nazionale Pensalibero non ha schemi e strategie da proporre ma uomini impegnati nel sociale e nella cultura, così come Ciro Palmieri che ha portato la Calabria ad essere apprezzata per queste qualità anche a livello nazionale. Spesso ha detto no alle sirene dei partiti che hanno tentato di portarlo tra le file del centrodestra piuttosto che del centrosinistra ma nella trappola non è caduto. I nomi “buoni” da “utilizzare” nei periodi elettorali per catturare consensi fanno gola a tutti perché ormai è sempre più difficile trovarne. Ci Sono cavalli di razza che sanno correre ma che sanno soprattutto partecipare alle gare con lealtà, così noi abbiamo considerato Ciro Palmieri in ogni sua iniziativa, alla quale abbiamo partecipato, sempre, con grande entusiasmo e senza mire di candidature. Potremmo sciorinare percentuali su come stanno andando i sondaggi dei partiti, su come si stanno orientando italiani e calabresi, ma a cosa servirebbe? A fare sempre lo stesso intervento utile agli addetti ai lavori e mai alle persone”.

“Noi invece pretendiamo che la politica si occupi della gente – incalza ancora la nota - che discerna e risolva, finalmente, i problemi che attanagliano la vita quotidiana il singolo, la famiglia, il giovane, l’anziano, l’uomo e la donna. Vogliamo essere rappresentati da chi vive tra la gente e di essa si occuperà anche in Parlamento. Se i giochi si faranno nella prossima primavera, quindi nel 2018, che siano fatti bene. Parlare di politica diventa ogni giorno più difficile, quasi scontato ormai dire e ridire della disaffezione del popolo italiano e soprattutto del Sud. Eppure, a noi, piace sottolineare che è uno sbaglio allontanarsi dalla politica, un errore che lascia il nostro Paese e le nostre Regioni in mano ai “soliti noti”. Se la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini manca perché troppe delusioni e troppi guai portano il popolo lontano dalle scelte politiche, allora è importante riprendersi questo Paese, riprendersi la libertà di essere figli di una terra che vuole essere protagonista, vuole un futuro, vuole un presente proiettano al bene non al nulla. Questo quadro semplice ma drammatico nasce dalla voglia di parlare alla gente, di comunicare con trasporto e verità, il desiderio di esserci nella prossima tornata elettorale. Trame e sotterfugi, accordi di partito poco chiari, ‘balletti’ dell’ultima ora non fanno parte della storia che noi vogliamo rivalutare, della realtà che vogliamo proporre e della prospettiva che stiamo guardando perché si possa veramente ricostruire e andare avanti”.

Non abbiamo più voglia di piccoli escamotage per non dare mai spazio ai reali problemi. Cultura e sociale per ridare verità alla discussione politica e per dimostrare che così possiamo cambiare e decidere anche di lottare civilmente contro uno stato di cose che vede la Calabria sempre più giù rispetto al resto dell’Italia, dell’Europa e del Mondo. La Calabria è dei calabresi veri – conclude Zanetti - da loro dobbiamo essere rappresentati per ritrovare orgoglio e dignità. Dobbiamo sempre nascondere le nostre origini? Dobbiamo essere sempre additati come la regione che ha più politici impresentabili che, comunque puntualmente, si ripresentano? La Calabria vuole e deve ritrovare la forza per camminare a testa alta in ogni luogo del mondo, lo si può fare iniziando ad interessarsi al nostro presente e al nostro futuro anche politico, scegliendo e non delegando sempre”.


Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto. La testata resta comunque disponibile a pubblicare integrazioni, risposte e rettifiche a quanto riportato e a firma di chiunque sia direttamente o indirettamente coinvolto.