Fiamma Tricolore ostile verso il “modello Riace” ed il suo autore

Reggio Calabria Attualità
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“Adesso uno degli uomini più ‘influenti’ (chissà cosa si intende dire con questo “titolo”) del pianeta, Mimmo Lucano sindaco di Riace, tuona contro ‘l’universo mondo’ che gli si è coalizzato contro per far sì che fallisca il suo rinomato ‘modello Riace’ basato soprattutto sul fatto che è solo lui che ha il potere di gestirlo senza limiti e senza regole, anzi applicando suoi personali parametri e norme, e che lo Stato (quindi noi tutti) dobbiamo mettergli a disposizione enormi somme di denaro, non importa se queste non rispecchiano i parametri utilizzati per tutto il resto di quel mondo, già di per sé abbastanza oscuro e nebuloso, che fa affermare a noti criminali che ‘il vero “affare’ oggi è la gestione del traffico dei migranti, altro che la droga o le armi”.

Lo afferma in una nota il Movimento Fiamma Tricolore in opposizione al sindaco che pretende l’approvazione del “Modello Riace” come sostegno economico agli immigrati, finora negato per incongruenze nella gestione dei precedenti finanziamenti.

“Proprio così, amici lettori – incalza la nota - a meno di due mesi dalla nostra manifestazione per chiedere chiarezza e legalità rispetto a quanto accadeva nella gestione dei fondi destinati a sovvenzionale “il modello Lucano”, pardon “Riace”, a seguito di una relazione dei funzionari prefettizi di Reggio Calabria che ne segnalava svariate “anomalie”, il sindaco più influente d’Italia dichiara guerra allo Stato, reo di volergli adesso concedere solo quei fondi che spettano per i migranti “autorizzati” e di voler chiudere i rubinetti rispetto a fondi utilizzati in iniziative che non portavano utilità e ricchezza ai soggetti cui erano destinati ma a lucrare sulle loro pelle e che venivano indirizzati, utilizzando svariati e ben congegnati espedienti, nelle tasche di ben individuati soggetti a loro vicini. Il tutto nella colpevole inezia di tutti i soggetti politici istituzionali che questo andazzo non hanno mai avuto l’ardire di denunciare, delegando alla nostra coraggiosa azione il cosiddetto lavoro sporco”.

In seguito ai fatti già esposti si aggiunge “il fatto che, probabilmente a seguito della ‘depurazione’ che le istituzioni hanno sancito rispetto alle centinaia di migliaia di euro non dovuti, l’amministrazione comunale non è in grado di presentare la documentazione che garantisca l’equilibrio di bilancio per l’esercizio finanziario 2017/2019 per cui lui, il sindaco più influente d’Italia, minaccia le dimissioni (.. immaginate la sciagura ...) e chiama a raccolta tutti i sui fidi sostenitori, promettendo pure di far intervenire il collega ‘in influenza mondiale’ Sua Santità Papa Francesco (cui non intendiamo assolutamente mancare di rispetto citandolo, ma è lui che lo ha messo in mezzo), qualora non lo lascino ‘fare a modo suo’, cioè non lo lascino continuare nelle iniziative, ripetiamo almeno poco chiare, messe in campo e fornendogli le somme richieste aldilà di ogni parametro e limite fissato delle norme, nazionali ed internazionali”.

“Ed in tale situazione lo stato che fa? - si chiede Fiamma Tricolore continuando ad arzigogolare con un pò di ironia - Con Reversale di incasso disposta dal ministero degli Interni dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione carta contabile n.321 del 21.08.2017 relativa al pagamento quale acconto dei posti Sprar Comune di Riace annualità 2017 corrispondente ad un importo di 800.000,00 euro pari al 38% dell’importo complessivo relativo all'annualità” manda subito i soldi che il responsabile “ad interim” dell’Unità Operativa Amministrativa del Comune, Domenico Lucano - no non un omonimo ma lo stesso sindaco che dal 2007, data in cui è andato in pensione l’impiegato comunale che occupava detta posizione, ha avocato a sé l’incarico, prosegue la nota - gira alle associazioni indicate dal sindaco, cioè lui medesimo”.

“Questo è quanto! A voi giudicare la liceità del tutto mentre - in conclusione della nota - da parte nostra, assicuriamo la massima attenzione nel seguire la vicenda e, a seguito di quanto scaturirà il 2 settembre dall'incontro a Roma con i funzionari del Ministero degli Interni, la promessa di tornare a Riace per chiedere ancora che le Istituzioni preposte intraprendano le dovute azioni affinché la Sovranità dello Stato Italiano sia ribadita in ogni parte del suo territorio non lasciando che in alcuna parte di esso viga il libero arbitrio di singoli o gruppi, siano pure quelli del ‘personaggio più influente’ dell’intera Nazione che, a quanto riteniamo, è anch'esso soggetto alla osservanza delle norme e delle leggi che regolano la vita di qualsiasi altro Cittadino Italiano sul nostro territorio e, soprattutto, coi nostri soldi”!