Rifondazione Cosenza contro lo sfruttamento dei lavoratori anche a Ferragosto

Cosenza Attualità
Prc

“È preoccupante il fatto che la maggior parte dei cittadini concepisca come normali alcune cose che fino a poco tempo fa avrebbe ritenuto inaccettabili e che queste stesse vengano considerate come lati irrinunciabili (se pur poco gradevoli) di un presunto progresso”.

È quanto riporta in una nota Rifondazione Comunista di Cosenza sottolineando che “se il brutale peggioramento delle condizioni dei lavoratori è stato percepito come “naturale” e irreversibile è sicuramente grazie alla remissività, se non alla collusione, di gran parte del mondo sindacale ed alla responsabilità di gran parte delle forze politiche (di governo ed opposizione) che da anni hanno dichiarato guerra al lavoro e ai suoi diritti (Job act, Legge Fornero e molto altro). Anche quest’anno a Ferragosto non tutti i lavoratori hanno potuto festeggiare. I lavoratori delle grandi catene di distribuzione hanno ormai perso il sacrosanto diritto di riposarsi la Domenica e da anni sono costretti a rinunciare a passare del tempo prezioso con familiari ed amici durante molte delle festività più importanti, visto che queste attività sono aperte anche a Capodanno, durante le feste di Natale, a Ferragosto, Pasquetta e persino il Primo Maggio”!

Nonostante gli orari dilatati - prosegue la nota - l'incremento dei guadagni nel settore è stato irrilevante (0,6% secondo il “consiglio nazionale dei centri commerciali”) e di certo basato sull'unico modo lesto per rendere sostenibile, per loro, l'allungamento delle aperture che consiste nella decurtazione degli stipendi dei lavoratori stessi, a volte direttamente ed a volte grazie all'affidamento a cooperative esterne in subappalto, come fa il Carrefour”.

“È ora di fare cittadinanza attiva in tanti – sostengono Campolongo e Saccomanno di Rifondazione - ed iniziare a boicottare quegli esercizi che sfruttando i lavoratori tolgono loro il diritto al riposo sapendo che non è mai progresso la cancellazione dei diritti ma semplicemente un brutale ritorno al passato, a prima che tante lotte ci consegnassero il vero progresso fatto di diritti e welfare”.

“La politica locale – in conclusione - sempre attenta agli interessi del mattone e della speculazione, a partire da quella cosentina, potrebbe fare tanto con ordinanze di chiusura nei festivi ma si sa i padroni dei supermercati sono elettori ricchi e da non far arrabbiare, magari (vedi Scarpelli) a cui appaltare lautamente anche la temporanea soluzione di diritti fondamentali dei cittadini (finanche l’emergenza abitativa!).