Tarsia. Cimitero Migranti, studenti in visita per report al parlamento europeo

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Una delegazione di 12 studenti francesi, questa mattina, accompagnati da due operatori di una associazione umanitaria internazionale, sono stati a Tarsia per realizzare un report nell'ambito del progetto Erasmus Plus, che presenteranno al Parlamento Europeo, sul cimitero internazionale dei migranti, la grande opera umanitaria che sta per essere realizzata in Calabria con il sostegno della regione Calabria “per dare dignità - dichiara il delegato della regione per la tutela e la promozione dei diritti umani Franco Corbelli - alla morte di tutti quei poveri migranti (uomini, donne e bambini) che perdono la vita nei tragici naufragi, mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria”.

Accolti dal sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, dall'assessore comunale Roberto Cannizzaro, dal delegato della regione per l’immigrazione Giovanni Manoccio e dal leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli, promotore di questa grande iniziativa umanitaria per la cui realizzazione si batte ininterrottamente da oramai quasi quattro anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Sono giunti ai ragazzi anche i saluti del presidente della regione Mario Oliverio.

Gli studenti hanno dapprima visitato l’ex campo di internamento di Ferramonti, guidati dalla direttrice Maria Lavorato. Tutti hanno mostrato particolare attenzione per la storia di Ferramonti. Successivamente, sempre accompagnati, da Corbelli, Manoccio, dal sindaco Ameruso e dall'assessore Cannizzaro, si sono portati nel vicino sito dove stanno per iniziare i lavori per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti che sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi.

La grande opera umanitaria sarà costruita su un’area di circa 30 mila metri quadri, in un posto fortemente simbolico, su una collina immersa tra gli ulivi secolari (che resteranno) di fronte al lago e al vecchio cimitero comunale, in parte anche ebraico, e a poca distanza dall'ex campo di internamento fascista più grande di Italia, quello di Ferramonti, che fu durante la seconda guerra mondiale luogo di prigionia ma anche di grande umanità e rispetto della dignità della persona.

Grande soddisfazione per l’arrivo e la visita degli studenti francesi e dei due operatori dell’Ong, è stata espressa dal sindaco Ameruso, da Cannizzaro, da Manoccio e Corbelli che hanno parlato di “una giornata assai importante perché conferma il valore universale di questa grande opera che il mondo conosce, apprezza e aspetta come del resto dimostra l’interesse della stampa internazionale che continua a mandare a Tarsia i suoi inviati dai paesi e continenti più lontani”.