Cosenza. Usb convoca l’assessorato regionale alla sanità

Cosenza Salute
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“Nella sanità privata ogni “padrone” pensa di poter gestire come cosa propria la salute pubblica! Infermieri che vengono sostituiti da operatori; piano ferie inesistente o peggio quando si chiedono le ferie bisogna che il dipendente trovi da sé il sostituto, quasi fossimo al mercato; arretrati di stipendi ormai dato come fatto normale; senza contare il sottorganico per risparmiare sulla pelle dei restanti operatori che si devono sobbarcare l’assistenza ai degenti con surplus di lavoro.Questi sono solo una infima parte dei problemi che affliggono i lavoratori della struttura Borgo dei Mastri di Paterno Calabro, in provincia di Cosenza”.

Lo afferma in una nota Usb Cosenza la quale auspica una soluzione definitiva al sistema sanitario privato che agisce secondo la logica - “massimo guadagno minima spesa”.

“Quella dei lavoratori in questione - aggiunge Usb - è un’odissea infinita, che si trascina da anni, in balia di mancati pagamenti e di mancati tavoli di confronto; infatti sul piatto ci sono mesi e mesi di stipendi arretrati non pagati. Comodo fare gli imprenditori che firmano le convenzioni, percepiscono soldi pubblici, ma poi non pagano i propri lavoratori. A questo punto non ci rimane che attivare tutte le procedure di recupero delle somme ed investire l’ispettorato del lavoro per le dovute verifiche”.

“Nelle more - continua la nota - stiamo attivando l’assessorato regionale alla sanità per illustrare la situazione all'interno della struttura in modo dettagliato, abbiamo predisposto all'uopo un dossier dettagliato, perché Usb non accetta che la cattiva gestione ricada sui malati e sui lavoratori”.

In conclusione: “non accetteremo mai che i diritti fondamentali di ogni uomo, il diritto alla salute ed il diritto al lavoro, al Borgo dei Mastri, siano in un sol colpo cancellati entrambi, inficiando sia l’assistenza alla salute dell’individuo che il futuro lavorativo di tanti operatori della sanità che ogni giorno dedicano la loro quotidianità alla cura e sostegno dei meno fortunati”.