Interventi sulla viabilità vibonese, Niglia fa il punto della situazione

Vibo Valentia Attualità
Andrea Niglia

All’indomani della riapertura al transito veicolare della SP 93 (ex SS 110) - arteria fondamentale dell’intera rete perché collega la costa della Provincia vibonese alle aree interne, proseguendo poi per il reggino per arrivare, dopo aver attraversato tra gli altri Stilo, sulla costa jonica - sia pure con le cautele opportune per evitare pericoli per la pubblica incolumità, il presidente dell’Ente intermedio, Andrea Niglia, ha voluto fare il punto complessivo della situazione.

“Non mi dilungo sul pessimo stato della rete viaria provinciale: esso – afferma - è evidente, è noto a tutti anche perché si di esso costantemente scrivono giornali e siti online, oltre che protestano i cittadini ed i turisti che la percorrono. E’ inoltre noto a tutti quale sia lo stato delle finanze delle Province italiane, prosciugate delle loro risorse pur dovendo gestire le reti viarie e gli istituti scolastici superiori.”

Uno stato che per Niglia è ancor più catastrofico per il vibonese appesantito da una situazione di dissesto finanziario che affonda le sue radici nel tempo e dalla quale continua ad essere arduo uscire. “Finora – spiega il presidente - gli unici interventi possibili sulle strade sono stati approssimativi, specifici e limitati alle somme urgenze ed alle situazioni più drammatiche. Non è stato neanche possibile in questi anni procedere alla pulizia dei bordi e delle cunette stradali se non parzialmente ed anche grazie all’aiuto del Prefetto della Provincia e dell’Azienda Calabria Verde e del Parco Regionale delle Serre”.

“Ad essi – afferma Niglia - va il nostro ringraziamento, anche per quello che nella stessa direzione stanno facendo e faranno nel corso di questa stagione, che è di fatto il ringraziamento degli automobilisti e dei cittadini del vibonese. Sono contento però di comunicare che grazie al finanziamento contenuto della Legge di stabilità del 2016 si sta procedendo ad avviare i lavori di sistemazione del manto stradale su buona parte della rete stradale provinciale. Sono consapevole che ciò non sarà sufficiente che la nostra azione finalizzata per ottenere risorse per tali scopi proseguirà”.

Il presidente della Provincia spiega che grazie a specifici finanziamenti regionali, già definiti o in corso, sarà possibile eliminare lo stato di pericolo che ha portato alla chiusura della SP 93 nei pressi del Lago Angitola (intervento a cura del comune di Maierato), risistemare la pericolosa voragine lungo la SP 53 Vallelonga-Vazzano, risistemare i diversi punti di dissesto idrogeologico lungo buona parte del percorso della citata SP 93.

“E’ poco, lo so, ma – sbotta Niglia - ad oggi è quello che concretamente possiamo fare. Certo – prosegue - la revisione in corso delle rete stradale nazionale e la rassegnazione all’Anas di alcune tra le importante arterie della Provincia, che ne abbiano le caratteristiche, aiuterebbe di molto a risollevarne le sorti”.

In tale senso, già da diversi mesi, la Provincia ha indicato all’Anas quelle ritenute strategiche: la ex SS 522 “Strada del mare” Pizzo-Tropea-Nicotera-Joppolo; la citata ex SS 110; La ex SS 606 che collega l’uscita autostradale di S. Onofrio con il capoluogo di Provincia; la SP che collega l’uscita autostradale di “Serre” con il capoluogo di Provincia.

Così come già da mesi è stato insistentemente chiesto all’Anas di prendere in carico, con passaggio di proprietà a titolo gratuito, la SP 53 Vallelonga-Vazzano, lungo il cui tracciato si dovrebbe sviluppare parte della “Trasversale delle Serre”, al fine di consentire che il nuovo svincolo autostradale Serre, di prossima apertura, possa avere uno sviluppo viario fino a quella parte di Trasversale già realizzata.

“Attendiamo con pazienza e fiducia (che forse non hanno, a ragione, i cittadini) – continua il presidente - che l’Anas proceda in tal senso. Sono dunque benvenuti tutti gli interventi (quale quello, da ultimo, del Commissario del Parco delle Serre) finalizzati a coadiuvare questa Provincia in questa attività a tutela della collettività. Sia quelli già espressi che quelli che verranno. Mai come in questo caso – conclude Niglia - parafrasando al contrario la nota trasmissione televisiva, vale il detto più siamo meglio siamo”.