Pugilato: cinque Amaranto boxe in finale al trofeo Coni e Coppa Italia

Reggio Calabria Sport

Domenica scorsa si è svolto a Lamezia Terme il quinto ed ultimo criterium giovanile di pugilato, valido ai fini della qualificazione per la fase Nazionale della Coppa Italia, organizzato dalla Asd Group 15. Le società presenti sono state l’Amaranto Boxe-team Flash Natoli, la Group 15 di Lamezia, la Boxe Popolare Cosenza, l’Invictus Catanzaro, che hanno partecipato con un totale di 41 giovani boxeur.

Il riepilogo totale di queste cinque competizioni giovanili ha sancito, in via definitiva, due pesanti traguardi: il primo la conquista della finale Nazionale per il prestigioso trofeo Coni che si disputerà dal 21 al 24 Settembre a Senigallia e la qualificazione alla finale Nazionale della Coppa Italia, che si disputerà a Porretta Terme dal 23 al 25 giugno.

I piccoli boxeur che si qualificano alla finale per il trofeo Coni, nella categoria Canguri, sono i forti e promettenti Santo Ielo e Arianna Broccio della Asd Amaranto Boxe, mentre per la categoria “Allievi” si qualifica una coppia mista formata da Francesco Siciliano (Boxe Popolare CS) e Saverio Nocera (Amaranto Boxe (RC); quest’ultimo, nonostante le più rosee aspettative, non ha potuto partecipare per la qualificazione alla Coppa Italia per mancanza di un partner nella stessa categoria.

La finale della Coppa Italia Nazionale invece, si arricchisce di altri quattro atleti della ASD Amaranto Boxe, dominatrice quasi assoluta delle fasi Regionali. Nella categoria “Cuccioli” conquista la finale il piccolo Francesco NATOLI (Amaranto Boxe) che vince tre criterium su cinque distaccando il secondo classificato di ben sette punti 195 a 188.

Nella categoria “Cangurini” il primo posto e finale Coppa Italia, è stata conquistata dall’agguerritissimo Francesco Borrello (Amaranto Boxe) che ha dimostrato nel giro di pochi mesi, una crescita agonistica impressionante, basti pensare che al primo criterium di Aprile, il suo posto in classifica era soltanto 5° per poi arrivare a recuperare terreno e primeggiare negli ultimi tre, conquistando la prestigiosa finale a discapito dei bravissimi rivali Lametini, Villella e Mascaro, distaccando quest’ultimo di soli tre punti 194 a 191.

Nella categoria “Canguri”, invece, si confermano Santo Ielo e Arianna Broccio, entrambi dell’Amaranto Boxe. Per la categoria “Allievi” si qualificano alla finale della coppa Italia, la coppia formata da Francesco Siciliano e Giuseppe Chiaia entrambi della Asd Boxe Popolare (CS).

Il Maestro Giuseppe Fedele è apparso, al termine delle competizioni, davvero molto soddisfatto, per il lavoro svolto dai tecnici Paolo Ielo, Alfredo Natoli, Salvatore Pace e Francesco Versaci. Figure, quest'ultime, di vitale importanza nella crescita del movimento giovanile degli Amaranto che, insieme a tutto lo staff organizzativo, stanno inevitabilmente facendo lievitare le quotazioni nel borsino pugilistico del sodalizio presieduto da Francesco Pirrera e guidato da Peppe Fedele.

Anche e soprattutto per quella che è la loro opera costante e giornaliera per tutti i giovani che frequentano la palestra e che aumentano di settimana in settimana. Il nuovo Responsabile Giovanile Regionale della Calabria Paolo Ielo elogia le scelte di investire sul settore giovanile perché: “…il settore giovanile come chiave del successo è nato dalla amara considerazione che il nostro mondo non sta vivendo un buon momento e certamente una delle cause è da ricercare nella scarsa attenzione rivolta alla attività giovanile. Oggi più che mai le Società preferiscono adottare strategie più comode”. “Noi – ha aggiunto - crediamo invece che una politica seria sui giovani sia il primo passo necessario per ridare vigore al pugilato. I protagonisti di un Settore Giovanile sono bambini e ragazzi che devono trovare gioco, spontaneità, serenità, emozione, allegria, climi positivi e gioiosi. Perché i piccoli atleti chiedono di divertirsi e di motivarsi in profondità con il pugilato. Il bimbo deve crescere bene con il pugilato e non necessariamente in funzione di esso. Perché anche gli adulti che lavorano in un Settore Giovanile – ha concluso Ielo - devono in qualche misura “divertirsi” a farlo, altrimenti tutto diventa molto più difficile.