Pci Crotone: non solo aeroporto, il diritto alla mobilità si ottiene con infrastrutture

Crotone Politica

"A poche ore dalla molto partecipata manifestazione per la riapertura dell’aeroporto Sant’Anna, ci pare più pressante che mai l’esigenza di ripensare alla questione della mobilità e dei trasporti, di porla al centro della discussione pubblica e politica. Da tempo, infatti, tale questione è stata banalizzata e ridotta spesso a mera bandiera elettorale da sventolare per raccogliere consensi. In assenza di un’analisi globale sul diritto alla mobilità, oggi negato ai cittadini del Marchesato, lo slogan Crotone vuole volare può rimanere esclusivamente questo: uno slogan".

Ad affermarlo in una nota e la Federazione del Pci di Crotone che aggiunge come “l’isolamento penoso in cui si trovano la città di Crotone e il territorio circostante non può essere risolto in esclusiva dalla riapertura dell’aeroporto. Quest’ultimo è sì un tassello nel quadro dei trasporti, ma non l’unico, né il prioritario. Il diritto alla mobilità, che è sancito dall’Art. 16 della Costituzione, deve passare anche su gomma e su strada ferrata”.

“Solo un massiccio piano di interventi pubblici per rendere efficiente la ss 106 e le ferrovie - prosegue - può permettere che tale diritto alla mobilità sia realmente fruibile da parte dell’intera popolazione, le cui esigenze di spostamento non possono essere soddisfatte dagli striminziti piani di volo che un aeroporto come quello di Sant’Anna potrebbe essere in grado di offrire”.

Rivendicando dunque il diritto alla mobilità che, spiegano “vuol dire pretendere che anche i ceti meno abbienti possano avere la possibilità di spostarsi con diversi mezzi, non solo con i comodi voli Ryanair”, la Segreteria Provinciale ha ribadito la necessità di un piano di sviluppo della mobilità che inizi da quella interna, per smarcare dall'isolamento le fasce più deboli del territorio e garantire lo sviluppo sostenibile promuovendo il trasporto pubblico su rotaia, che rimane il mezzo di trasporto più economico ed ecologico.

Inoltre, si è precisato, “non bisogna limitarsi ad auspicare la riapertura dell’aeroporto, ma è necessario ricordare le responsabilità politiche del fallimento dell'esperienza di Sant'Anna, e la sua facile strumentalizzazione a fini elettorali. Altrettanto doveroso è osservare e ricordare, al di là di esibizioni e roboanti dichiarazioni, l’atteggiamento defilato delle istituzioni, sul piano provinciale e regionale, di fronte a questa generale crisi dei trasporti. Riteniamo che la stessa amministrazione comunale, che sembra spendersi con gran sentimento per la riapertura dell’aeroporto, debba intervenire concretamente – conclude - per gestire le necessità dei cittadini".