L’Atam di Reggio presenta un progetto di videosorveglianza

Reggio Calabria Infrastrutture

Nell’Aula Magna dell’Istituto per Geometri “A. Righi” di Reggio Calabria si è svolta la cerimonia di presentazione di uno studio progettuale per un sistema di videosorveglianza ed antintrusione a copertura dell’intera area della sede aziendale dell’Atam di Via Foro Boario. Presenti, per l’azienda, l’Amministratore Antonino Gatto e Antonino Russo e per la Scuola ospitante il Preside Francesco Praticò e Filippo Maltese.

In apertura dei lavori, Praticò ha ringraziato l’Atam per aver scelto l’Istituto per Geometri come location per una prima illustrazione di un progetto tecnico ad alta specializzazione, ricordando i consolidati rapporti di collaborazione tra le due istituzioni, non ultimo anche per quel che riguarda il programma di alternanza scuola-lavoro.

Gatto ha riassunto i positivi risultati raggiunti da Atam dopo il rischio fallimento, sottolineando quanto l’azienda, mentre è impegnata a consolidare il processo di Risanamento economico-finanziario, sia altrettanto proiettata a immaginare un percorso di innovazione e di sviluppo.

L’intento della nuova iniziativa, ha detto Gatto, “è quello di prevenire, innanzitutto, fatti criminosi attraverso un’azione di deterrenza che la presenza di telecamere è in grado di esercitare e, secondo, poi, di gestire, controllare e monitorare tutti gli accessi alla struttura ai fini di una maggiore sicurezza degli ambienti di lavoro”.

Beniamino Azzarà, curatore dello studio, ne ha illustrato quindi i contenuti. In tutto, ha specificato, “è prevista l’installazione di 38 telecamere di cui due per la lettura delle targhe, 7 per l’interno e 29 per l’esterno”.

La segnalazione degli allarmi avverrà per le zone interne con un sistema con centrale e idonea sensorizzazione. Nelle restanti aree la segnalazione di eventuali allarmi, relativi ad intrusioni non autorizzate avverrà attraverso una piattaforma software di Video Content Analisys (VCA) che controllerà in tempo reale le immagini provenienti dalle telecamere segnalando, in maniera opportuna, il verificarsi di eventi configurati come “allarme”.

Utilizzando, di fatto, una tecnologia già adottata per i sistemi di sicurezza di molte città israeliane, che si configura come sistema “aperto” in grado, cioè, di sostenere in maniera completa tutti i possibili ampliamenti che venissero ritenuti opportuni in futuro ed è in grado di soddisfare tre esigenze importanti come: la qualità, l’affidabilità e la robustezza del sistema, l’economia della gestione, la scalabilità della realizzazione.

Pertinenti osservazioni su alcuni aspetti tecnici sono state formulate, alla fine, da alcuni studenti, a Russo e Maltese che hanno inteso anche sottolineare, soprattutto a beneficio dei presenti, il valore “educativo” del successo nel risanamento di Atam in quanto esempio di professionalità congiunta ad alta passione civile.