Parco della Sila, MaB e Regione insieme per le Aree Protette

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Si è svolta nella giornata del 14 marzo una riunione importante presso la Cittadella Regionale, i cui frutti determineranno il modello di sviluppo delle nostre aree protette e della regione tutta per gli anni a venire. I rappresentanti dei Parchi Nazionali calabresi si sono infatti incontrati con i dirigenti regionali e con l'Assessore Regionale all'Ambiente Antonella Rizzo per progettare l'avvio della concertazione in merito al Programma Operativo Regionale 2014/2020. L'Assessore regionale all'Ambiente dottoressa Antonella Rizzo ha ricordato come “stiamo parlando di un importante progetto strategico a lungo termine. Siamo riusciti a mettere in rete più gestori di Aree Protette affinché facciano concertazione”.

Sono state innanzitutto individuate le priorità, tra le quali la creazione di un modello unico di marketing territoriale che consenta di unificare l'identità del sistema “Aree Protette”. Di questo sarà specificamente responsabile proprio il Parco Nazionale della Sila, che ha visto così riconosciuto il duro lavoro svolto negli anni passati; lavoro che l'ha portato ad essere il parco più conosciuto d'Italia tra i ben 24 parchi nazionali italiani in un recente sondaggio.

“Siamo onorati di essere stati scelti per coordinare questa azione;– ha commentato a caldo il Commissario Straordinario del Parco, la professoressa Sonia Ferrari – questo sforzo rientra del resto in una strategia a lungo termine avviata da tempo, quella concernente l'attuazione delle azioni 6.5.A.1 «Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di gestione della Rete Natura 2000» e 6.6.1 «Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica». Si tratta di interventi che ci consentiranno di sposare la conservazione della natura con la fruizione eco-sostenibile delle nostre Aree Protette. È grazie a strumenti del genere che potremo portare la gestione dei Parchi e delle Riserve nel futuro”.

Sempre in questo ambito il Parco dell'Aspromonte si occuperà dei sentieri, mentre quello del Pollino della pista ciclabile che collegherà, in un percorso unico da Nord a Sud, i tre Parchi.

La Dirigente Generale all'Ambiente, l'architetto Orsola Reillo, ha illustrato poi come questi progetti verranno sostenuti: “Queste azioni saranno finanziate e portate avanti grazie alle misure 6.5.A.1 sub-azione 1 – volta a tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale all'interno della Calabria nell'ambito anche della gestione della Rete Natura 2000, nonché tra le altre cose concernente il sostegno di progetti specifici messi in atto all'interno di ciascuna area protetta – ed alla misura 6.6.1 sub 1. Quest'ultima si occupa degli interventi per la tutela e la valorizzazione delle aree di attrazione naturale.”

“Sarà prevista una cabina di regia per la concertazione dei finanziamenti inerenti il monitoraggio – ha chiosato poi il dottor Giovanni Aramini, Dirigente del Dipartimento Parchi e Aree Protette – e anche un rappresentante di ogni Parco farà parte di essa”.

Non per niente l'insieme delle azioni previste dal POR prevede la concertazione e l'interdisciplinarità come suoi elementi strutturali. A fare da elemento portante, da fil rouge, è la tutela della biodiversità. Conservare, ripristinare e tutelare gli habitat e le specie sono obiettivi non solo della Rete Natura 2000, ma la ragione stessa per l'esistenza delle Aree Protette.

A questo proposito va ricordato che il Parco Nazionale della Sila avrà anche il compito di monitorare 25 Siti di Interesse Comunitario (SIC) ricadenti all'interno del suo perimetro, per ben oltre 9.000 ettari complessivi. In aggiunta, contribuirà anche al monitoraggio di particolari specie animali nella Zona Speciale di Protezione e all'interno dell'Area MaB Sila UNESCO.