Ospedale di Praia. Bossio e Magorno (Pd) mettono fretta a Faraone

Cosenza Salute

I deputati calabresi del Pd, Enza Bruno Bossio e Ernesto Magorno, hanno incontrato stamani il Sottosegretario al Ministero della Salute, Faraone, per sollecitare l’immediata attuazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha definitivamente annullato il decreto di chiusura dell’ospedale di Praia a Mare emanato dal Commissario Scura.

Al Sottosegretario Faraone i due dem fanno sapere di aver evidenziato “che compete al Dipartimento di Programmazione del Ministero della Salute adempiere agli atti necessari per la esecuzione del provvedimento del Consiglio di Stato. Infatti – spiegano - la sentenza ha disposto che il Commissario ad acta sia il Dirigente Generale del Dipartimento o un suo delegato. La bocciatura del decreto commissariale richiesta dai comuni di Praia a Mare e Tortora comporta che vengano ripristinati il pronto soccorso e i servizi ospedalieri previsti.”

Per Bossio e Magorno “sarebbe il caso che oltre ai compiti che attendono il Commissario ad acta si provveda sin da subito a modificare la programmazione della rete ospedaliera regionale per sancire la riapertura del nosocomio di Praia a Mare. Da quando è stata disposta la chiusura del presidio ospedaliero, in un’area vasta della fascia tirrenica cosentina si registra un aumento dell’emigrazione sanitaria verso altre regioni e in particolare i pazienti si rivolgono per le loro cure negli ospedali della Basilicata. Inoltre, dopo la chiusura, l’ospedale non è stato sostituito né dalla Casa della Salute e nè da altri servizi per le cure primarie ed emergenziali”.

“Ciò – proseguono di deputati Pd - ha provocato un forte abbassamento dei livelli essenziali di assistenza. La sentenza del Consiglio di Stato, dunque, può porre rimedio a questa incresciosa situazione che ha determinato più costi per le casse regionali e meno servizi per i cittadini. Solo rimuovendo questa condizione – concludono - si potrà garantire il fondamentale diritto costituzionale di cura della salute alle popolazioni del nord Tirreno calabrese".