Investì una donna per vendetta. Risolto un caso di incidente del 2015

Reggio Calabria Cronaca

Si era presa la colpa di essere il responsabile del grave ferimento di una donna a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2015. Ma questa mattina i carabinieri di Taurianova hanno fatto chiarezza sul sinistro, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi, Paolo Ramondino, su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi diretta dal Procuratore Capo, Ottavio Sferlazza, arrestando una donna ritenuta responsabile di tentato omicidio pluriaggravato.

L’attività investigativa, diretta da Valentina Giammaria e condotta dai Carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova, era stata avviata nel giugno 2015, a seguito di un incidente stradale verificatosi a Taurianova in località Cannavà, lungo la provinciale 1. Nella circostanza, una 47enne di Rizziconi era stata investita appena dopo essere scesa dalla propria autovettura, riportando gravi lesioni in più parti del corpo e versando per diversi giorni in pericolo di vita, per poi riprendersi al termine di un lungo ricovero ospedaliero, nonché dopo numerosi e complessi interventi chirurgici.

Sebbene inizialmente un pregiudicato si fosse costituito e si fosse dichiarato autore dell’incidente e se ne fosse assunto la responsabilità, le successive indagini dei Carabinieri hanno consentito di appurare che, in realtà, l’episodio non era stato accidentale. Infatti, l’incidente sarebbe stato progettato da Concetta Muzzupapa, 44enne casalinga di Rizziconi, già nota alle forze dell’ordine per associazione di tipo mafioso, violazioni in materia di armi, violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia delle cose sottoposte a sequestro, tentata truffa, ricettazione, falsità materiale commessa dal privato, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, abusivismo edilizio.

La donna avrebbe cercato di investire la vittima per vendetta, dal momento che la vittima avrebbe avuto una relazione clandestina con il marito della Muzzupapa. L’inchiesta ha quindi portato all’ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nei confronti della Muzzupapa, portata nel carcere di Reggio Calabria; un decreto di perquisizione domiciliare nei confronti di quattro indagati in stato di libertà, il cui esito è stato negativo.