Perseguita la ex e la minaccia di morte, lei chiama il 113: 30enne finisce in manette

Cosenza Cronaca

Un 30enne rumeno, T.D.A., è finito in arresto, in flagranza di reato, con l’accusa di stalking. L’uomo, nel giugno scorso, era stato raggiunto da un ammonimento da parte del questore di Cosenza. A gennaio di quest’anno, poi, dopo diverse minacce e atti persecutori ai danni della sua ex compagna, il Gip del capoluogo l’aveva sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.

Gli agenti della polizia hanno però accertato che l’uomo, nel tempo, avrebbe sottoposto la vittima a diverse vessazioni: danneggiamenti, minacce (anche di morte), pedinamenti, appostamenti, messaggi minatori inviati quotidianamente. Un insieme di fatti che avevano provocato alla donna un continuo stato d’ansia e di paura per la sua incolumità, tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita.

Nell’ottobre dell’anno scorso, poi, aveva addirittura tentato di speronare l’auto della ex, cosa che aveva provocato uno spettacolare incidente su via Panebianco.

Nella tarda serata di ieri, così, il personale della Squadra Volante della Questura bruzia, l’ha tratto in arresto proprio durante l’ennesima persecuzione, impedendo anche più gravi conseguenze per la vittima.

Una richiesta di soccorso arrivata al 113 ha fatto subito partire le pattuglie che sono giunte in Piazza Loreto. Arrivati sul posto gli agenti hanno notato un giovane che, alla loro vista, ha lasciato cadere in terra un cacciavite e tentato di fuggire in direzione di via S. Giacomantonio; inutilmente, perché i poliziotti lo hanno subito bloccato, notando nel frattempo una donna in evidente stato di agitazione e che, in lacrime, indicava l’uomo come il suo ex convivente, già gravato dal divieto di avvicinamento ai luoghi da lei frequentati.

La vittima, tranquillizzata dagli agenti, ha raccontato che, già dal primo pomeriggio, l’ex la stava pedinando e che lo stesso aveva inviato dei messaggi minatori sia a lei che a sua madre. Nella serata, poi, dopo aver parcheggiato l’auto auto in piazza Loreto per andare in chiesa, aveva notato lo stalker appoggiato alla vettura che aveva un pneumatico sgonfio, che si è poi scoperto forato. Terrorizzata e temendo per la propria incolumità, aveva così chiamato il 113.

Vista la pericolosità del soggetto, dovuta ai numerosissimi precedenti penali e di polizia per associazione di tipo mafioso, furto, truffa, frode informatica, estorsione, ricettazione e falsità ideologica, e date anche le modalità con cui avrebbe commesso il reato, definite dagli investigatori “particolarmente gravi ed allarmanti”, e la reiterazione dello stesso che portano a ritenete possibile un concreto pericolo per l’incolumità della donna, il 50enne è stato così arrestato con l’accusa di atti persecutori e danneggiamento aggravato.