Elezioni Catanzaro. Giglio, contro Abramo ci vuole un percorso di cambiamento

Catanzaro Politica

Tra pochi mesi si andrà al voto per le elezioni amministrative del Comune di Catanzaro, e stringe sempre di più il tempo per elaborare una base programmatica, “tale da riunire le forze per proporre ai cittadini un'alternativa all'Amministrazione Abramo". A sostenerlo è Antonio Giglio, Consigliere comunale di Catanzaro.

"Già, Abramo - continua Giglio - Sindaco di Catanzaro per ben quattro volte, e anche Consigliere regionale e Amministratore della SoriCal. Politico ed amministratore dalle tante contraddizioni, peraltro messe in evidenza da chi ha esercitato il ruolo di opposizione in Consiglio comunale in questi anni. Ma Abramo non è un “nemico”, né un totem da abbattere; Abramo rappresenta semplicemente, dal punto di vista politico, il rappresentante di un percorso politico-amministrativo che secondo noi ha fallito; il terminale dell’apparato di potere incentrato sull’uso distorto della macchina amministrativa (della quale ci si è guardati bene dal sanare i difetti strutturali, e anzi lasciandoli in evidenza, in modo da intervenire in forma clientelare con favori e promesse, schema che soprattutto nei quartieri periferici è ormai consolidato) che lo sostiene e che lo ha sempre sostenuto, nonostante abbia cercato non di rado di vestire gli improbabili panni del Sindaco “antisistema”, e che non ha dato a Catanzaro alcuna visione progettuale, alcuna speranza”

“Come si può pensare di porsi come alternativa politica e culturale, rispetto ad Abramo e al centrodestra, senza costruire un percorso che sia realmente di cambiamento? Il collante di un modello alternativo – sostiene ancora il consigliere - non può essere solo il “contro”, ma il “per”. Voler riunire pezzi eterogenei della scena politica, coi quali non vi è, in larga parte, comunanza di idee, programmi e affidabilità politica, soltanto per abbattere Abramo, è un errore e non porterà a niente. L'idea del centrosinistra come forza plurale, aperta, alternativa, non è morta. Ma non è possibile pensare ad un centrosinistra composto soltanto da componenti numeriche e aritmetiche, senza pensare ad una comunanza di idee, programmi, di affinità culturali e politiche”.

“Nei ragionamenti di alcuni esponenti del centrosinistra e del PD – continua Giglio - sembra che l'accordo con l'NCD e il Centro sia l'unico strada percorribile per la vittoria elettorale. Non è possibile pensare esclusivamente alla (tra l'altro tutt'altro che scontata) vittoria, senza porsi il problema del cambiamento e del governo della Città, dopo. Perché non si riesce a cogliere l'importanza di quanto stia accadendo a sinistra in Città? “Cambiavento” ha smosso le acqua di un centrosinistra in parte intorpidito, svilito da lente e stanche liturgie, quasi rassegnato ad una ineluttabile sconfitta”.

“Anche il profilo di Nicola Fiorita, persona sulla cui onestà, preparazione e storia politica non possono esserci dubbi o tentennamenti” secondo il consigliere “non rappresenta l'ennesima fuga in avanti di un pazzo narcisista o velleitario, ma l'opportunità per riprendere un nuovo percorso, allargare il perimetro, la partecipazione, e guardando per prima cosa alla propria “gente”, prima che ad accordi angusti e sterili. Non si comprende tutto questo temporeggiare; non si comprende la grande paura che sembra frenare gran parte delle forze politiche, in questa direzione: non si tratta di una iniziativa votata al minoritarismo e alla testimonianza ma, al contrario, di una proposta politica di governo valida e credibile sulla quale convergere, che può crescere e formarsi con il supporto e il contributo delle varie anime di un centrosinistra inclusivo, in continuità con molte della battaglie condotte dall'opposizione in Consiglio comunale in questi anni, e sotto la spinta di una forza da troppo tempo sconosciuta in Città: quella dell'entusiamo”.

“L'idea del centrosinistra progressista, socialista e riformista – aggiunge - è sepolta solo nella testa di chi si rassegna ad un futuro di sconfitta e rassegnazione. Non si deve vincere a tutti i costi, ma si può vincere a determinate condizioni al rialzo. Perché rinunciare a questa via? Davvero convergere sul profilo di Nicola Fiorita e costruire un percorso di cambiamento vero è un destino peggiore del fare da tristi comprimari all'area centrista (o centrodestrista)?”

Giglio cita poi Indro Montanelli, “Non mi dà fastidio tanto che il coccodrillo mi mangi la gamba; mi dà fastidio che poi ci pianga sopra”. E di lacrime di coccodrillo a posteriori, di analisi del voto dopo le sconfitte (dove immancabilmente, tra l'altro, ci si autoassolve) non ne possiamo davvero più. “Spes contra spem”, “essere speranza, piuttosto che avere speranza”. Per noi, e per chi ha ancora voglia di sperare in un cambiamento ancora possibile".