Fieragricola, presentato il progetto dei “grani antichi e mulini storici a pietra attivi”

Catanzaro Attualità

Creare nuove opportunità di lavoro e occasioni si sviluppo”: è quanto è emerso nel corso del convegno “Nasce la comunità dei grani antichi e mulini storici a pietra attivi” che si è svolto nell’ambito della 46esima Fieragricola di Lamezia Terme. L’incontro è stato promosso dal Parco Agricolo Calabria e dalla Slow Food Condotta Lamezia. “L’unico modo per fare uscire la Calabria dalla crisi – ha affermato il Presidente Regionale Acli Terra, Pino Campisi – è quello di creare impresa. La comunità nasce con l’obiettivo di mettere in rete i mulini a pietra attivi in Calabria, costruire una filiera regionale dei prodotti da forno, pane, pasta, con antiche varietà di grani locali e biologici. E’ opportuno, inoltre, favorire la creazione di un marchio regionale identitario con relativo disciplinare unico della produzione che impegna aziende agricole, mulini a pietra attivi, pastifici, panifici, biscottifici”.

“Valorizzare i grani antichi - ha aggiunto Campisi - significa anche tutelare i piccoli produttori locali e il patrimonio storico-culturale di un territorio. Il ritorno alle macine antiche sarà per la Calabria un nuovo brand, un modo per tutelare la salute, l’ambiente e riscoprire nuovi stili di vita”. E da qui partono le proposte di Campisi: “E’ necessario approvare una legge specifica in materia che operi con criteri di certificazione, favorire corsi di specializzazione e, l’istituzionalizzazione del progetto da parte dell’Ente Fiera e del Comune di Lamezia Terme con una tre giorni dedicati alla comunità dei grani”.

Da parte sua l’assessore alle Attività produttive Carmen Barbalace ha affermato: “Le richieste fatte sono compatibili con l’idea progettuale. Lavoro, agricoltura e sviluppo economico rappresentano tre aspetti che si ritrovano in questa idea progettuale. La Calabria è stata terra di mulini, questa è un’idea di investimento”. L’esperto in economia sociale Giuseppe Critelli ha tenuto a sottolineare che “sono stati già istituiti dal Ministro Martina i processi di agricoltura sociale”, mentre Maria Cristina Mazzei della Slow Food ha precisato: “Occorre cambiare rotta per la salute dei consumatori e per la salvezza dell’ambiente in cui viviamo. Il recupero e l’incremento dell’utilizzo dei mulini a pietra ha una duplice ricaduta: occupazionale e di sviluppo”. Nel suo intervento il presidente dell’Ente Fiera Maurizio Vento ha sottolineato: “Accogliamo favorevolmente la proposta di Pino campisi per il progetto”, mentre il vice sindaco di Lamezia Massimiliano Tavella ha precisato che “si tratta di un’idea concreta con un impatto positivo sia dal punto di vista qualitativo che economico e occupazionale”.

Il progetto, è promosso da un ampio partenariato qualificato e di esperienza: Parco Agricolo Calabria (soggetto proponente) , Slow Food condotta Lamezia ( capofila ) , Acli Terra Calabria, Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Lamezia Terme,- Progetto Policoro L. Terme , Il cammino del pane, AveLavoro, Comune di Miglierina, Feder Agri Calabria, Associazione Calabrese Archeologia Industriale, Cooperativa Sociale L’Arco, Mulino a pietra di Raffaele Campisi ( Dinami ),il Mulino a pietra di Simone Amodio (Bisignano ), Pastificio Fioccata, Pastificio Cardamone, Il Pastaio di Palmi, Associazione Un Ponte per l’Europa, Cooperativa Sociale Giacobbe, Cooperativa sociale AIDP, Ist. Istruzione Superiore R. Piria di Palmi , Associazione Acli Arte Spettacolo Nuova Scena, Associazione Rivivere la Nostra Terra, Azienda Agricola Imperi, Azienda Agricola Fassi, Comune di San Pietro a Maida ( La via dei Mulini – Fiume Pilla ).