Villaggio Marine Park. Il M5S vuole vederci chiaro e manda al sindaco le sue richieste

Crotone Cronaca

I consiglieri comunali di Crotone per il Movimento Cinque Stelle, hanno scritto oggi una lunga lettera aperta al sindaco della città, Ugo Pugliese, affrontando il tempa del costruendo Marine Park Village, a Punta Scifo, sul promontorio di Capocolonna.

“Apprendiamo dai media della Sua volontà di rivedere tutto l'annoso e complesso iter che ha portato al rilascio del permesso a costruire del villaggio turistico” esordiscono Ilario Sorgiovanni e Andrea Coreggia sottolineando come a loro dire caso del villaggio di Punta Scifosia solo una parziale visione del complesso scenario della gestione edilizia nei terreni sottoposti a vincolo paesaggistico nel comune di Crotone. Dal 1965 – aggiungono - l'area sud della città, comprendente la costa e l'intero promontorio di Capocolonna, è stata vincolata con Decreto Ministeriale che vuole proteggere testualmente … la struggente bellezza dei calanchi e del promontorio...”.

“Nel corso degli anni – affermano ancora i pentastellati - gli imprenditori edili crotonesi peregrinavano presso la Soprintendenza BAP e Archeologica, ufficio apposito per tutelare il vincolo ministeriale, per ottenere il rilascio del “nullaosta” paesaggistico per poter costruire, i cittadini, coscienti o ignari del danno che si perpetrava, hanno visto trasformare “la struggente bellezza dei calanchi” in ammassi di ville con giardino, che niente hanno a che fare con la tutela del paesaggio e con la destinazione urbanistica ad indirizzo turistico delle aree”.

“Né mai, in tutti questi 50 anni – aggiungono Sorgiovanni e Correggia - alla Soprintendenza e alle varie Amministrazioni Comunali è venuto in mente di dubitare se l'oggetto del vincolo avesse e abbia ancora un senso nell'attualità”. Per i Cinque stelle, dunque, il caso del Villaggio sarebbe “l'ultima dimostrazione che, per alcune persone, il vincolo può essere aggirato con procedimenti più o meno furbi” e, sempre secondo loro sarebbe gestito “in modo discrezionale, senza seguire un principio di trasparenza e di fiducia indispensabile tra Istituzioni e cittadini”.

“I cittadini – rimbrottano i consiglieri - sono smarriti di fronte alla diversità di trattamento con cui i vari Uffici valutano le iniziative proposte, adottando a volte parametri estremamente rigorosi, altre volte incomprensibilmente permissivi, senza che i cittadini possano capire e prendere coscienza del “bene tutelato”, così da poterne essere custodi, come stabilisce la legislazione, anche regionale. Il Quadro Paesistico Regionale in tema di partecipazione dei cittadini alla gestione del territorio auspica la formazione di Comitati dal basso per il controllo e la tutela del territorio... E' ovvio che, in presenza di nullaosta paesaggistici rilasciati in maniera “disinvolta”, le aspettative dei cittadini, anche se riuniti in modo organizzato, avranno vita dura di fronte a provvedimenti rilasciati in modo “schizofrenico” ed illogico. Occorre che il Consiglio Comunale non si limiti a deliberare solo sui debiti fuori bilancio, ma ritorni ad occuparsi seriamente della programmazione del proprio territorio”.

Con questo obiettivo, allora, Sorgiovanni e Correggia chiedono al primo cittadino che ogni 4 o 6 mesi, almeno una seduta di Consiglio Comunale sia dedicata alla discussione delle attività edilizie programmate ed al monitoraggio svolto sulle stesse dagli uffici; e che il Consiglio Comunale si dia dei criteri ed indirizzi, assumendosi la responsabilità di governare il territorio, non soltanto in occasione della formazione del Piano Regolatore.

“D'altra parte – insistono - le ripetute affermazioni secondo le quali la “colpa” della costruzione del Marine Park Village sarebbe del Piano regolatore, impongono che siano ridiscusse, in sede consiliare, le norme che regolano l'attività edilizia in campo agrituristico, per rilevarne l'eventuale incongruenza, chiarirne l'interpretazione ed eventualmente modificarle in modo da armonizzarle con le norme vincolanti”.

I pentastellati chiedono poi a Pugliese che siano controllati gli interventi già realizzati ed in fase di realizzazione “per verificare – affermano - se le indicazioni contenute nel permesso a costruire siano mantenute nel tempo e non vengano stravolte da frazionamenti delle aree con conseguente vendita delle parti frazionate, snaturando il senso unitario dell'intervento stesso secondo i permessi rilasciati”.

Inoltre viene richiesto di verificare se il Dirigente comunale abbia esaminato in istruttoria che l'intervento potesse essere qualificato come agrituristico, alla luce anche della specifica legge regionale o se, affermano “si sia limitato a recepire in atti il contenuto della perizia eseguita dal tecnico di parte privata, che accertava l'attività agricola dell'intestatario dell'intervento edilizio. Le chiediamo anche l'impegno di controllare se le caratteristiche agricole degli interventi “edilizi”, già realizzati come agrituristici, in particolare sul promontorio di Capocolonna, siano ad oggi ancora mantenute e, parimenti, se le attività turistiche per le quali è stato rilasciato il permesso a costruire siano ancora tali e non siano state trasformate in vere e proprie lottizzazioni mai autorizzate”.

Ma le richieste di Sorgiovanni e Correggia non si fermano qui. Nella lettera chiediamo di convocare, in audizione con la Commissione Consiliare del Territorio, il Soprintendente ai BAP e Archeologici, affinché chiarisca “come mai abbia asserito ufficialmente al Ministro dei Beni Culturali che il complesso turistico era già stato realizzato; e come mai il nullaosta paesistico rilasciato dalla Provincia, pur carente della documentazione necessaria, non sia poi stato revocato, in autotutela, perché nullo e inefficace in quanto, come ben sa, il silenzio-assenso si può formare solo in presenza di un completo e legittimo procedimento”.

“Infine – scrivono - Le chiediamo di accertare se il dirigente comunale abbia gestito la pratica in autonomia o abbia anche edotto i rispettivi Assessori dell'impatto sull'ambiente e sul paesaggio che avrebbe comportato un simile intervento, e se sì, quali siano stati i pareri di tali Assessori in merito”.