Ottimo successo di ascolti per l’evento “Nella memoria di Giovanni Paolo II”

Catanzaro Attualità

Un messaggio di speranza e di riscatto per i giovani detenuti nel ricordo dell’opera e della testimonianza del Santo Papa. E’ quello che è stato lanciato in occasione dell’evento televisivo “Nella Memoria di Giovanni Paolo II”, nato a Catanzaro, andato in onda lunedì notte su Rai Uno, che ha registrato 480mila contatti con il 6,89% di share, il dato più alto tra i principali palinsesti nazionali nella specifica fascia oraria.

La trasmissione porta la firma della produzione calabrese Life Communication, in collaborazione con il Ministero della Giustizia-Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione della Santa Sede, della Conferenza Episcopale Italiana-Fondazione dello spettacolo e della Fondazione Giovanni Paolo II-Centro studi e documentazione del Pontificato. Il programma ha proposto alcuni dei momenti più significativi della serata condotta da Domenico Gareri, lo scorso 21 novembre, presso l’Istituto Penale Minorile “Ferrante Aporti” di Torino e caratterizzata dal ricordo degli insegnamenti del Santo Padre ai cosiddetti piccoli del Vangelo, i detenuti e i diversamente abili.

Proprio i giovani detenuti, recependo le parole di Giovanni Paolo II lette per l’occasione dalla presidente dell’Unione italiana ciechi di Catanzaro, Luciana Loprete, hanno aperto i loro cuori dando un nuovo significato alle parole e alle testimonianze di Giovanni Paolo II attorno a cui diversi artisti e rappresentanti del mondo delle istituzioni hanno offerto il proprio contributo.

Il sottosegretario alla giustizia, Cosimo Maria Ferri, ha ribadito nel corso della serata quanto è importante portare avanti un percorso di comunicazione sociale per i ragazzi, come quello del programma già ospitato negli scorsi anni negli istituti penitenziari di Palermo, Napoli e Roma, esprimendo l’augurio che “i giovani possano ripartire essendo accolti senza pregiudizi”.

Attraverso le parole della direttrice del carcere di Torino, Gabriella Picco, si è appreso quali sono i percorsi rieducativi e formativi rivolti ai ragazzi, mentre il direttore regionale della Giustizia minorile del Piemonte, Antonio Pappalardo, ha invitato ad una maggiore collaborazione il mondo delle istituzioni e, in particolare, quello del lavoro. La musica ha fatto da cornice emozionante alla serata con la sigla iniziale di Franco Fasano, le esibizioni di Silvia Mezzanotte, che ha dedicato ai ragazzi l’Ave Maria, Gerardina Trovato, che ha interpretato la sua canzone “Vivere”, Massimo Tagliata, Frà Leonardo Civitavecchia e don Roberto Fiscer i quali hanno comunicato la loro vicinanza ai ragazzi protagonisti di un percorso di riscatto.

A ricordare le parole del Santo Padre, pronunciate in alcuni dei suoi viaggi all’interno degli istituti di pena, è stata l’attrice Claudia Koll, accompagnata dal giovane pianista calabrese Salvatore Alfredo Stillo, e testimone di un percorso di conversione donato ai ragazzi come momento di concreta speranza. Durante la serata sono stati premiati don Claudio Burgio, presidente dell’Associazione Kayròs, dedita all’accoglienza in strutture comunitarie di ragazzi in difficoltà, e gli stessi Claudia Koll e Massimo Tagliata, insigniti con il riconoscimento realizzato dal maestro orafo Michele Affidato che ha firmato anche i preziosi premi per il Festival di Sanremo e per i pontefici Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Il programma si è avvalso della regia di Giulio Di Blasi ed è stato scritto da Domenico Gareri, Silvia Guidi, Mariella Manna e Luca Marino.

“Grazie all’attenzione e alla sensibilità – ha affermato Gareri – riconfermata dalla Rai alla nostra produzione per il quarto anno consecutivo, è stato possibile lanciare e condividere un messaggio di speranza importante per chi è impegnato a vivere un percorso di rieducazione e di riscatto sociale. In questa occasione i rappresentanti del mondo delle istituzioni laiche e religiose e dell’associazionismo hanno dimostrato di sapere fare rete sposando gli obiettivi di un percorso dal notevole significato sociale ed evangelico che necessita di essere veicolato e trasmesso al grande pubblico televisivo”.