Monitoraggio Rete Idrografica, Cisal: aperti a dialogo, creare un cronoprogramma

Calabria Attualità

"A distanza di circa una settimana dalla lodevole iniziativa attuata dall’Autorità di Bacino Regionale sul progetto di dotazione dei “Tablet” per l’aggiornamento in “tempo reale” delle criticità sui corsi d’acqua, dobbiamo purtroppo registrare da parte dell’Azienda Calabria Verde, Ente legittimato dalla L.R. 25/2013 all’attuazione a pieno regime del “Servizio di Monitoraggio della Rete Idrografica Regionale” ancora nessun segnale confortante per uscire dal tunnel in cui è finito il delicato argomento dell’applicazione del “regolare” CCNL al personale in servizio presso l’Ente nato appositamente per garantire un adeguata e virtuosa gestione delle politiche per la Forestazione e della Montagna”.

È quanto scrive per la segreteria regionale Cisal, Gianluca Persico. "Abbiamo assistito nel corso dell’ultimo anno - continua la nota - ad un continuo mutamento della normativa sia a livello Nazionale che a livello Regionale sulla gestione del “territorio”, tutto ovviamente legato all’attuazione della Riforma Del Rio L.56/2014 e al recepimento in modo non uniforme su tutto il territorio Nazionale per cui la nostra Regione con L.R. 14/2015 ha recepito la normativa non chiarendo ancora in modo lineare alcune delicate competenze che inizialmente erano state assegnate alle “Province” ai sensi degli artt.87 e 88 della citata L.R.34/2002 che prevedeva l’assegnazione della gestione “Tecnico-Amministrativa” dei “Presidi Idraulici” mentre la programmazione delle attività all’ABR nata con L.R. 35/1996£.

“Successivamente – spiega ancora Persico – con la Delibera di G.R. 301/2013 venivano dettate Disposizioni in Materia di “Presidi Idraulici” dove nel dispositivo veniva ancora una volta messo in evidenza il delicato tema della “Gestione delle Competenze” ma si dava disposizione all’Afor Ente incaricato ai sensi della Delibera 602/2010 alla “gestione del Servizio di monitoraggio della Rete Idrografica Regionale “ e all’attuazione immediata del “Primo Livello” di operatività ossia “Monitoraggio Rischio Idraulico” circostanza, di fatto mai avvenuta al 100% a causa della mancata attuazione del giusto CCNL che deve essere riconosciuto ai lavoratori selezionati per garantire il Servizio Pubblico Essenziale”.

A dicembre 2015 con la nascita del nuovo “Testo Unico in Materia Ambientale” Legge 221/2015 al Capo VII vengono introdotte nuove “Disposizioni in materia di Difesa del Suolo” con la nascita delle Macro ABR su scala Nazionale, per cui come organizzazione sociale riteniamo sia fondamentale spingere in modo costante verso la chiarezza sulla gestione delle competenze anche modificando la Legislazione Regionale in armonia alle nuove disposizioni normative Nazionali, “ma tutto – ribadisce la segreteria Cisal - deve necessariamente partire da una piena attuazione del “Servizio di Monitoraggio della Rete Idrografica Regionale” con la trasformazione non più rinviabile del Ccnl ai lavoratori del Servizio altrimenti, alle buone pratiche avviate dall’Abr non corrispondono le azioni di “prevenzione” atte a scongiurare ulteriori danni come quelli avvenuti a distanza di un anno sulla stessa area della “Locride” dove in alcuni corsi d’acqua, erano state fornite delle importanti segnalazioni dagli stessi lavoratori. Più volte abbiamo sollecitato l’azienda come O.S. a modificare il Ccnl applicato ai lavoratori del Servizio in oggetto senza mai ricevere risposta per cui lanciamo un ulteriore appello al “Governatore” che più volte ha mostrato di voler intervenire in modo radicale sulla concezione della “Gestione e Sicurezza del Territorio” in modo più “Omogeneo e Funzionale”.

Per Persico, poi è “lodevole e importante l’iniziativa dell’ABR ma sulla piena attuazione del “Servizio di Monitoraggio della Rete Idrografica Regionale” occorre invertire immediatamente la tendenza in modo che possa diventare un servizio “Trainante” anche in un’ottica di investimento per le politiche di “Gestione e Sicurezza del Territorio”. Su questi delicatissimi temi, come O.S. siamo disponibili al dialogo costruttivo partendo però dal primo ma significativo passo (la trasformazione del CCNL ai lavoratori) per costruire un “cronoprogramma” delle attività in materia che potrebbe rappresentare una svolta storica per la nostra Regione".