Blitz tra Vibo e Roma, azzerati i vertici della cosca Bonavota

Vibo Valentia Cronaca

È scattato all’alba di stamani, tra Vibo Valentia e Roma, un blitz antimafia condotto dai carabinieri del Comando provinciale del capoluogo calabrese che stanno eseguendo sei provvedimenti di fermo di indiziato di delitto a carico di altrettante persone considerate esponenti della cosca di ‘ndrangheta deiBonavota, attiva nei comuni del Vibonese di Sant’Onofrio e Maierato e con ramificazioni anche nella Capitale.

LE INDAGINI sono state condotte dai militari del Reparto Operativo vibonese con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catanzaro.

Con l’operazione di oggi gli investigatori ritengono di aver azzerato i vertici del clan, accusati in concorso e a vario titolo, di omicidio, detenzione e porto d’armi comuni e da guerra, danneggiamento, estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso.

Si sarebbero, in pratica, individuati i presunti mandanti ed esecutori materiali di due omicidi avvenuti nel vibonese nel 2004 facendo luce su alcune dinamiche criminali - che coincidono con l’ascesa della famiglia Bonavota - e da cui si ritiene siano dunque scaturiti i delitti.

Gli investigatori ritengono poi di aver identificato chi siano stati i mandanti e gli esecutori materiali (sempre riconducibili al clan vibonese) dei danneggiamenti avvenuti tramite l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco, a Maierato, nel 2004, contro l’azienda “Callipo Conserve Alimentari” e, nell’aprile scorso, ai danni del complesso residenziale Popilia Country Resort, struttura sempre di proprietà del gruppo industriale che fa capo all’imprenditore Pippo Callipo.

13 PERSONE INDAGATE

I coinvolti nel blitz sono tutti di Sant’Onofrio: si tratta dei fratelli Pasquale, Domenico e Nicola Bonavota; Onofrio Barbieri, Domenico Febbraro e Giuseppe Lopreiato. Vi sono inoltre 13 persone indagate e che non sono state raggiunte dal fermo perché già in carcere per altri reati come, ad esempio, Francesco Fortuna detenuto per l'omicidio di Domenico Di Leo. Inoltre, ed in flagranza di reato per il favoreggiamento del latitante Domenico Bonavota (catturato nella notte) è finito in arresti Giovanni Lopreiato così come in flagranza per detenzione di armi è finito in manette Antonio Petrolo mentre è ancora irreperibile Nicola Bonavota.