Spaccio nel centro d’accoglienza, operatori intimoriti: lo gestivano tre africani

Cosenza Cronaca

Con un sistema ben collaudato si approvvigionavano della marijuana, la confezionavano e poi la spacciavano sentendosi, magari, al sicuro potendo contare su una serie di sentinelle pronte ad avvertirli, e che hanno anche reso difficili le indagini per risalire ai responsabili.


Teatro dello spaccio il centro di prima accoglienza di Amantea, nel cosentino. Un’organizzazione “efficiente”, insomma, che con i suoi metodi era stata capace anche di intimorire gli stessi operatori della struttura.

Un sistema su cui stanotte è però stata scritta la parola fine grazie ad un blitz dei carabinieri di Paola, insieme ad una cinquantina di colleghi del Comando provinciale, della Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili di Vibo, che hanno eseguito un fermo d’indiziato di delitto, con l’accusa di spaccio di stupefacenti continuato in concorso, nei confronti di tre immigrati ospiti del centro di prima accoglienza; tutti giovanissimi: un 22enne e un 24enne originari del Gambia e un 19enne nigeriano.

Particolarmente allarmanti gli elementi emersi dai riscontri svolti dagli investigatori che hanno anche accertato come i fermati non esitavano a spacciare la droga a ragazzi minorenni. I tre africani, dopo il fermo, sono stati rinchiusi nella casa circondariale di Paola. Le indagini sono state condotte dai militari della Stazione di Amantea e sono state coordinate dal Pm Anna Chiara Fasano.