Crotone. Comitato Pro Aeroporto: sì a società unica ma rappresentata anche dai territori

Crotone Infrastrutture

Il Comitato Spontaneo di Cittadini Pro Aeroporto Crotone è intervenuto ieri pomeriggio all’incontro svoltosi in Regione per discutere della gravissima situazione venutasi a creare con la chiusura dello scalo di Sant’Anna.

L’accoglimento della richiesta di partecipazione formulata dal Comitato rappresenta un primo successo per il movimento di protesta, sorto spontaneamente in questi giorni a Crotone e in tutta la fascia ionica e culminato con la manifestazione tenutasi in città sabato scorso.

Il Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, ha ricostruito la vicenda che ha portato alla chiusura ed ha preannunciato un forte impegno per lo scalo pitagorico, per la cui riapertura ha dichiarato la volontà dell’Ente ad investire 11,8 milioni di euro ed ha, contestualmente, annunciato un potenziamento ed adeguamento della ferrovia ionica fino ad innalzarla al rango C oltre che una completa riqualificazione della Statale 106 nel tratto Sibari-Crotone.

I Sindaci intervenuti hanno sottolineato il particolare rilievo assunto dall’aeroporto per il territorio, mentre i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori si sono soffermati sull’imprescindibile necessità della tutela dei livelli occupazionali.

In conclusione, il governatore ha assicurato l’impegno della Regione per la realizzazione di un piano integrato dei trasporti, che possa concorrere in maniera decisiva allo sviluppo dell’economia calabrese.

Il Comitato di Cittadini, che intende proseguire nella mobilitazione dell’opinione pubblica su un tema vitale per Crotone e per l’intero versante ionico, spera che alle parole possano seguire i fatti.

“Intanto – ribadiscono - non è stata fornita garanzia alcuna sui tempi della riapertura: la Presidenza della Regione si è appellata in tal senso alla gara Enac e soprattutto al ricorso pendente al Tar su iniziativa della società esclusa, che rallenterebbe di molto la gara stessa”.

Il Comitato non comprende, però, “come possa essere considerato un evento non prevedibile un ricorso di tal fatta, se si considera che ormai in Italia non c’è un solo appalto pubblico che non veda il ricorso da parte degli esclusi alla magistratura amministrativa”. I cittadini ritengono dunque che “nelle more dell’assegnazione definitiva, nell’interesse del territorio, la Regione avrebbe potuto e dovuto insistere con ENAC e MIT per un’assegnazione provvisoria, come avvenuto ad esempio per l’aeroporto di Rimini”.

“Al di là delle responsabilità politiche e manageriali che hanno portato alla forzata chiusura dell’aeroporto, su cui pure si dovrà far luce – sottolineano ancora dal comitato - occorre ora sviluppare un progetto complessivo, strada- autostrada-porto-aeroporto, che tolga Crotone e l’intera fascia ionica dal sostanziale isolamento in cui versa oggi: il cittadino di Crotone ha gli stessi diritti di un cittadino, ad esempio genovese, che è libero di decidere di utilizzare, per le sue necessità, autostrada, aeroporto Cristoforo Colombo, Stazione marittima od Alta Velocità ferroviaria”.

Il Comitato dice dunque di accettare la scelta di una gestione unitaria degli scali aeroportuali calabresi, “poiché – affermano - risulta essere l’unica soluzione possibile ed a patto di una rappresentanza paritetica dei territori nel C.d.A. ed intende vigilare sul piano industriale che dovrà essere adottato al fine di garantire lo sviluppo ed il potenziamento di tutti e tre gli aeroporti regionali”.