Morano. “Casa dell’acqua”, erogazione al top nel primo mese di esercizio

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Un successo e pure di più. Nel primo mese d’esercizio, la Casa dell’acqua supera ogni aspettativa e fa registrare un dato destinato a crescere ulteriormente: dal 1° ottobre al 1° novembre 2016 l’erogatore ha distribuito ben 22.000 litri di acqua, liscia e/o frizzante.

"Un risultato sorprendente. Che supera le nostre stesse previsioni e soddisfa appieno il programma di ammortamento, per il rispetto del quale, è bene sottolinearlo, basterebbero solo 434 litri/die. Questo nonostante la fisiologica diminuzione di provvista legata alla stagione autunnale". Così il sindaco Nicolò De Bartolo e l’assessore all’Ambiente Biagio Angelo Severino all’indomani della nota sull’andamento dei consumi comunicati all’Amministrazione dalla società che conduce l’impianto.

"Fermo restando i benefici derivanti dal bassissimo costo, 5 centesimi per litro, che si traduce in un risparmio notevole per chi è solito acquistare l’acqua attraverso i canali tradizionali, emerge un aspetto di natura sociale affatto trascurabile. Ci riferiamo – affermano De Bartolo e Severino - alla possibilità che anche i meno abbienti possono, grazie alla spesa assai contenuta, approvvigionarsi salvaguardando il bilancio familiare. Domandiamo ai seminatori di veleno, se questo non rispecchi i principi di equità; se non rappresenti un allargamento del diritto di poter godere tutti delle prerogative connesse ai progetti pubblici. Noi, umilmente, riteniamo lo sia".

"A scanso di equivoci, conviene far rilevare ancora una volta – continuano i due amministratori - che la macchina, un moderno ritrovato tecnologico, in linea con le più rigide norme igienico/sanitarie e oggetto di rigidi controlli periodici, sottopone l’acqua dei nostri monti, già salubre e di ottima qualità, a un processo di filtraggio che abbatte la quantità di cloro immessa nelle vasche di accumulo, procedura che non altera le proprietà organolettiche del liquido né i sali minerali in esso contenuti, restituendogli un sapore particolarmente delicato e fresco".

C’è tuttavia una ulteriore considerazione per la quale sia il sindaco sia l’assessore si dichiarano "maggiormente compiaciuti": la riduzione della quantità di plastica, solitamente utilizzata come contenitore per l’acqua, scartata nel rifiuto differenziato dopo l’utilizzo. Il ragionamento è abbastanza lineare: "Se in un mese – spiegano i due rappresentanti delle istituzioni moranesi - l’opificio ha somministrato 22.000 litri di acqua, e posto che ogni utente si sia recato all’erogatore con propria bottiglia di vetro (come, peraltro, fortemente consigliato dagli esperti), vuol dire che 22.000 bottiglie di plastica, formato 1 lt, (circa 15.000 in caso di impiego di bottiglie da un 1,5 lt) non sono diventate spazzatura, il che produce vantaggi evidenti e per l’ambiente e, a lungo termine, per i cittadini chiamati a pagare la Tari".

"E’ il nostro modo – concludono De Bartolo e Severino - di rispondere con fatti tangibili alle critiche. E’ questione di stile. E di fermezza nel voler realizzare la proposta di governo approvata dalla comunità, che ci ha eletto due anni fa, con risultato storico, qualcuno forse lo dimentica, alla guida del Comune".